E disse: “No…”
Paradossalmente il segno - il mutismo del padre - diventa più eloquente di tante parole: non credere all'adempimento delle promesse di Dio rende muti, afoni, incapaci di comunicare. E qui c'è un buon punto interrogativo per l'uomo di ogni epoca e di ogni stagione. Sembriamo sempre più afoni, muti e sordi.
C'è sempre una promessa a tenere in movimento la vita. E se a promettere è Dio stesso, potremmo essere ancor più sicuri del felice esito. Circoncidetelo pure quel bambino. Deve far parte di un popolo, il popolo destinatario delle promesse di Dio. Ma non è quel segno fatto da mano d'uomo che dirà di lui. È la mano stessa del Signore che guiderà i suoi passi.
Data :23 Dicembre 2020
Magnificat versione 2020: proviamo a comporlo insieme?
Attorno alla nascita di Gesù e di Giovani Battista sono fiorite parole di meraviglia, canti stupendi che la Chiesa ha disposto sapientemente per i suoi figli nella preghiera quotidiana. Una parola oltre il lamento, oltre il dolore, oltre la morte. Chissà che si possa comporre un Magnificat in versione 2020. Lo canteremo simbolicamente qui il mattino del 31 dicembre e all'Eucarestia serale dello stesso giorno. Buona giornata!
Data :22 Dicembre 2020
Un incontro. Solstizio d’inverno
"Speriamo di incontrarci in occasioni migliori di questa!" Ditemi: quante volte vi siete ritrovati a pronunciare affermazioni simili? Il peso di tristi notizie può perfino far crollare il cielo e la vita sembrare solo una zavorra che impedisce un'ascesa, un peso incredibile che rende incapaci di muovere quei passi ancora necessari. La sofferenza nei Vangeli è sempre raccontata diversamente: è sempre un fare Pasqua, un venire alla Luce. È sempre per far venire al mondo un uomo. Ricordatevi di Maria ed Elisabetta. I loro figli, quanto a peso di umano dolore, non se la passeranno affatto bene. Eppure oggi ci è permesso di entrare in quella casa per condividere la loro gioia.
Data :21 Dicembre 2020
Lo spazio per la Vita
La casa, il cuore e il grembo: tutto si riempie improvvisamente.
E così Maria prese su di sé il giogo del Figlio. La partenza dell'angelo, questo suo allontanarsi da Maria, è esso pure un messaggio: la vita nuova chiede spazio. Dentro e fuori. A cosa serve dunque - mi chiedo - l'ingombrante ambizione degli umani? Farsi piccoli è azione divina ma possibile anche per l'umano vivere.
Data :20 Dicembre 2020
In-vocare, e-vocare
Le scene di questi giorni si riempiranno via via di angeli. Dapprima come singoli inviati a singoli destinatari. Poi stormi di angeli che cantano per ammaliare pastori ormai rassegnati ad una vita marginale e apparentemente insignificante.
Forse non siamo ancora entrati nell'ottica giusta... Vita sterile che ruota comunque attorno ai riti di sempre. Anche i più santi riti. Il cambiamento non si produrrà fuori se dentro non accade nulla.
Data :19 Dicembre 2020
Accogliere ciò che un Altro aggiunge
Napoli. 5 Novembre 2020. Al risveglio la città si trova arricchita di un'opera d'arte offerta da un artista. Un bambino appena nato (o forse ancora un feto che deve venire alla luce?) è esposto sulla pubblica piazza. Un dono? Una provocazione?
Benedizione faceva da sempre rima con figli. Figli che non erano da "fare" ma da accogliere, perché venivano sempre dal cielo.
Giuseppe il cui nome significa "Dio aggiunge" potrebbe dirci qualcosa. Nel silenzio.
Data :18 Dicembre 2020
Ogni nome… una storia
Io non saprei ricostruire il mio albero genealogico. Non mi spingerei più in là dei bisnonni o dei trisavoli. Ma ci vuole poco ad intuire quale apparato di radici si nasconde sotto di noi. E se dovessimo seguire le nostre stesse radici, saremmo di certo sorpresi per il viaggio che dovremmo fare.
Leggi il Vangelo di oggi con grande venerazione per ogni nome che pronunci. Sappi che dietro ogni nome c'è una storia, un modo particolare con cui Dio s'è fatto presente per ciascuno di essi. Uomini, donne, perfino stranieri tra gli antenati di Gesù. E non si cerchi neppure di ripulire questa storia sacra da nomi che potrebbero renderla meno preziosa.
Data :17 Dicembre 2020
Quel forte dubbio
Provate ad immaginarvelo - Giovanni il Battista - in carcere. Con la mano fuori dallo spioncino della cella come a mendicare una risposta o, forse, per consegnare ai suoi discepoli una domanda da portare.
Forte era Colui che si attendeva. Forte doveva essere la voce. Forte la conversione. Giovanni neppure in carcere rimase in silenzio: si fece voce di tutte quelle domande che gli uomini vorrebbero rivolgere al Cristo. Oggi come allora, sei proprio Tu Colui che dobbiamo attendere?
Il forte dubbio lo assalì quando i suoi discepoli informarono dei fatti: i segni che Gesù stava dando di sé non comprovavano le parole di Giovanni. Spesso anche noi, come Giovanni, siamo presi dal dubbio circa l'efficacia di metodi evangelici.
Data :16 Dicembre 2020
Oggi va’!
Perché ascoltare la Parola di Dio? Hai mai provato a chiedertelo seriamente? È un comando che Dio stesso ci ha dato - potremmo rispondere - ed è pure il primo. Certamente. E se cominciamo già a disobbedire al primo, figuriamoci ai seguenti. Ma potremmo allora chiederci: come mai il primo dei comandi è l'ascolto della Parola di Dio? Forse per avere una voce in più nel cuore quando si deve decidere ciò che si può decidere da sé?
La parola di Dio non compie per noi ciò che spetta esattamente all'uomo, cioè il rispondere.
Data :15 Dicembre 2020