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Quando un campanello bastava a risvegliare attesa e fede

Quando un campanello bastava a risvegliare attesa e fede

Mentre i più piccoli scrivono lettere ai santi che in questo tempo portano i doni, publico nuovamente un mio scritto a proposito di questa tradizione che sta subendo una strana trasformazione. Il testo porta la data 2019, quando ancora ci si poteva recare a Bergamo nella chiesa dedicata a santa Lucia per depositare lì la propria lettera. Fatti i debiti adattamenti a questo tempo di pandemia, questo articolo può aiutarci a non perdere il senso di certe tradizioni che legano piccoli e grandi in un grande esercizio che potrebbe fungere da laboratorio per la fede.

Data :4 Dicembre 2020
Non visioni ma illuminazioni

Non visioni ma illuminazioni

"Si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno le orecchie dei sordi" (Is 35,5). Promesse simili erano nell'aria da tempo. E non solo nell'aria ma pure già scritte e fissate in un libro. Niente visioni o apparizioni. È un sentire con l'orecchio che giunge fino a sentire nel profondo. Come tutti i ciechi nei Vangeli. Sentono! Sono l'ascolto che vede, che conosce o riconosce, che incontra. Un cieco non vede più nulla di questo mondo: non il sole e non la luna, non un uccellino tra i rami innevati... non vede gli orrori delle guerre e di tutte le violenza. Eppure può comunque incontrare l'uomo: questo essere parlante e senziente. 

Data :4 Dicembre 2020
Costruire, edificare? Abitare è il Verbo

Costruire, edificare? Abitare è il Verbo

Dettò le Sue parole e ordinò che fossero scritte su tavole di pietra. Un comando che doveva durare nel tempo, resistente a tutte le intemperie. Forse l'invenzione della pietra miliare. Un popolo nomade cercava la via d'uscita dal deserto... le loro case erano come tende di pastori: bastava davvero un po' di vento per ribaltarle. E intanto siamo qui a chiederci quanti potremo essere alla tavola di Natale... Forse, davvero, dovevamo pensarci prima a costruire case diverse. E tavoli più grandi...

Data :3 Dicembre 2020
Prima di far(si) pane…

Prima di far(si) pane…

Sembrava incurante della fatica di quelle folle ammalate che lo seguivano da tre giorni: Lui sale, quasi stesse già allenandosi per l'ultima salita, a Gerusalemme. Le folle non demordono. Lo seguono, pur disposti a fare la fatica di trasportare infermi, di guidare ciechi... è davvero una folla che incarna quell'umana incapacità di stare bene al mondo eppure così desiderosa di ritrovare il gusto di vivere.  Prima di farsi pane, dovette prendere dimestichezza con la pasta umana. Conosceva Dio meditando le Scritture. Conobbe se stesso quando fu tentato e vinse contro il tentatore. Conosce l'umano come nessun altro, con tutti suoi desideri, appetiti e inappetenze.

Data :2 Dicembre 2020
Land artist

Land artist

Necessitiamo, per stare al mondo di questi tempi, di uno sguardo più contemplativo. Occhi che si incantino in quello che noi chiamiamo "vuoto" ma che vuoto non è mai. C'è l'Invisibile sotto i nostri occhi. Un uomo che insegna al figlio a posare il suo sguardo sugli ultimi, sui piccoli è davvero un padre. Come il Padre che sta nei cieli. La vita si genera per effetto di questo sguardo benevolo che colora l'esistenza di tinte che gli occhi ingrigiti dal benessere non vedono più. Ho una certa simpatia per la land-art. E Gesù ad ascoltarlo e a vederlo, pareva proprio un land artist! E pure suo Padre, il Creatore!

Data :1 Dicembre 2020

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