Cosa c’è in uno sguardo

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Data :7 Giugno 2021

Parole che sembravano gocce d’acqua che cadono dal cielo per irrigare la terra già arsa dal sole; parole che sembravano piccole luci nelle notti di tanta povera gente. Si sente che è arrivato il caldo e un temporale di un’estate ormai alle porte pare già una benedizione! 

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte… per cercare di abbracciare tutti in uno sguardo d’insieme, per osservare quella folla da un’altra prospettiva, per parlare al cuore di quelle persone che iniziavano a seguirlo. Forse anche qualche passante in più sarà rimasto incuriosito da quell’adunata estemporanea e fermandosi, non avrà esitato a riconoscersi in quelle parole, come se quelle stesse parole che venivano dal monte – dall’alto – fossero la traduzione di quello sguardo che Dio rivolge agli uomini che vivono quella particolare condizione. È come se Gesù dicesse: «siete sotto i miei occhi, sotto il mio sguardo». Benevolmente. 

Interi salmi a cantare la beatitudine dell’uomo se questi si impegna in un cammino spesso incentrato su uno sforzo tutto personale di integrità. La beatitudine sembra una vetta da conquistare e non è un caso che per noi il Vangelo assuma spesso i toni di un trattato di morale e di comportamenti da assumere prima ancora che una buona notizia per ciò che nel Vangelo stesso ci si rivela e si dischiude ai nostri occhi. Che cosa si deve fare per avere la vita eterna? Anche alla parola conversione noi attribuiamo anzitutto un senso morale. Non che questo non ci debba essere ma c’è qualcosa che ha una precedenza assoluta: stare sotto lo sguardo di Dio, attraverso gli occhi di Gesù. Sapersi benevolmente sotto il Suo sguardo mentre il mondo rivolge i suoi occhi altrove questa è già beatitudine.  È questo sguardo e questa visione che rimette in piedi e ciò che sarà è certo promesso ma disse chiaramente che il presente era il tempo del regno di Dio. Ebbero coma la netta sensazione di esserci già. In quello sguardo il regno di Dio è presente.

Dopo averlo ascoltato parlare in quel modo, alzarsi e seguirlo fu il gesto più felice che potessero compiere. E il passo successivo, quello di un piede che segue l’altro è già quel futuro verso cui ci incamminano le beatitudini. Da quel giorno, ascoltare e seguire Gesù è beatitudine. Non nega le beatitudini contenute nel libro dei salmi. Le beatitudini pronunciate quel giorno sul monte (o chissà dove e chissà se tutte in quello stesso momento) sono il segno di preghiere già ascoltate, già esaudite.

Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore (sal 84,6). È negli occhi dell’uomo che riposa la beatitudine dei fratelli. Lo sguardo di Gesù di Nazareth, quel suo modo di guardare persone e cose, diventava così rifugio e strada, casa e meta. La beatitudine è qualcosa da offrire a chi si pone sotto il nostro umano sguardo.

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. (2 Cor 1,3-4)

Signore, tu ci vedi e ci ascolti.
Tu conosci ciascuno di noi
meglio di quanto noi conosciamo noi stessi.
Tu ci ami, ami noi che non l’abbiamo meritato.
Tu sei il Salvatore
di una povera umanità smarrita:
per questo ti ringraziamo e ti lodiamo.

(Karl Barth)

Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata
senza voler risolvere i problemi della mia vita
tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto:
vestirò con sobrietà, non alzerò la voce,
sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno,
non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno
tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice
nella certezza che sono stato creato
per essere felice non solo nell’altro mondo,
ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze,
senza pretendere che le circostanze
si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo
a sedere in silenzio ascoltando Dio,
ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,
così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.
Solo per oggi compirò una buona azione
e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma:
forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò.
E mi guarderò dai due malanni:
la fretta e l’indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore,
nonostante le apparenze,
che l’esistenza si prende cura di me
come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori.
In modo particolare non avrò paura
di godere di ciò che è bello
e di credere nell’Amore.

(Giovanni XXIII)


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Piccoli Pensieri (2)

Dania

“Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la vivono ogni giorno…”. Mi è sempre piaciuto questo canto perché rende la beatitudine così accessibile a tutti, già qui nel presente, in ogni nostro oggi e non tanto solo come meta o traguardo da raggiungere. Il Signore ci vorrebbe tutti beati e sentire questo già lo rende possibile, è credere nell’Amore.

7 Giugno 2021

Che bella l’immagine di Dio che sta in alto per tenerci tutti sotto il suo sguardo. Non oer giudicarci, ma per abbracciarci, incoraggiarci. Uno sguardo incoraggiante ha davvero il potere di dare la forza di superare ostacoli, in certi casi anche una forza tale da smuovere montagne…! Questo giá solo se lo sguardo ce lo indirizza un amico, un innamorato, un buon maestro o una qualunque persona cara qui sulla terra. Quanto più potente può essere lo sguardo di un Dio che è pura fonte d’amore? Immensamente!

7 Giugno 2021

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