Perfettamente compiuto
(2Cor 8,1-9 / Sal 145 / Mt 5,43-48)
Sulla croce, tra le sue ultime parole, disse: «È compiuto» (Gv 19,30). Un soldato vedendolo morire in quel modo riconobbe il Figlio di Dio. Era tutto suo Padre. Il Figlio non venne per abolire la Legge ma per darle pieno compimento (Mt 5,17). L’amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l’amore (Rom 13,10).
In questo compimento c’è la perfezione a cui si riferisce l’evangelista Matteo quando ci chiede di essere perfetti come il Padre. Quella perfezione che si riferisce al Padre ha come significato più esatto proprio il compimento. Il sole ha il suo compimento quando splendendo, dona luce e calore. La pioggia ha il suo compimento quando scende ad irrigare la terra. Il Padre è compiuto quando dimostra solo amore per i figli. Se non amasse gli uomini considerandoli figli non potremo dire di Lui che è Padre.
Amare i nemici non è amare il male, non è patteggiare o scendere a compromessi con esso. Amare i nemici è l’altro modo per prendere distanza dal male perché siamo piuttosto in grado di considerare ancora fratelli coloro che il Male ha reso ostili. È dal Male che desideriamo essere liberati come chiediamo nella preghiera al Padre nostro. È l’ultima delle invocazioni, ma comprendiamo bene che è l’ultima perché sia la più importante. «Liberaci dal Male» è anche chiedere di amare gli altri considerandoli fratelli feriti a loro volta dal Male. Liberaci dal Male è chiedere che quel Male non abbia presa su di noi. Se l’altro è nemico ciò significa che altrettanto saremmo per lui dato che l’essere nemici prevede una linea di demarcazione, una soglia di scontro.
Sulla croce diede compimento all’amore assomigliando in tutto al Padre. Il Male cadde a terra rovinosamente non avendo un punto d’appoggio contro cui scagliarsi. Per questo chiese di non opporsi al malvagio. Sole e pioggia diventano oggetti di contemplazione, un altro modo per alzare lo sguardo.
Signore, Autore della vita, ci hai donato tuo Figlio
perché guardando a Lui imparassimo a vivere
cercando il Bene, donando fiducia
e costruendo spazi di vita piena.
Accordaci di vivere questa giornata
facendone un’occasione per vivere il vangelo,
consapevoli che nel nostro quotidiano agire,
pensare e parlare,
noi possiamo dare forma alla nostra vita,
e crescere nell’amore, nella fede e nella speranza.
Tu solo puoi operare in noi il Bene.
Dal Vangelo secondo Matteo (5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Signore, sempre ci sei stato vicino
e tante volte hai rinnovato la nostra situazione:
hai perdonato i nostri sbagli,
hai dimenticato i nostri tradimenti.
Signore, nostro salvatore,
non badare alle nostre bestemmie,
dimentica le nostre cattiverie,
gli odii e le continue violenze.
Torna a vivere con noi,
a darci coraggio e gioia;
mostraci il tuo volto di tenerezza
e aprici il cuore alla fiducia.
Il Signore ha qualcosa da dirci,
sono sicuro che parlerà di pace
a noi, comunità di credenti in Lui,
e a tutti gli uomini dal cuore sincero.
Sì, sono sicuro che Dio ci porterà salvezza,
che la nostra terra gusterò ancora una volta
la sua amorosa presenza
e i frutti del suo amore.
Così fioriranno tra noi,
in maniera per molti insperata,
l’amore e la fedeltà,
la giustizia e la pace.
La giustizia sarà come la pioggia
che penetra e feconda il vivere insieme,
la pace sarà raccolto abbondante
di una stagione lavorata da Dio.
Dio stesso si è impegnato,
e noi con Lui,
ad aprire nel mondo
una via alla pace.
(salmo 84, trascrizione di Sergio Carrarini)
“Mostrami la via per seguire Te,
apri i miei occhi, Gesù.
Donami la forza per camminare
sulla via che hai tracciato per me.
La tua croce, o Dio, amerò
e con Te nel mondo la porterò.
O Signore, mia vera libertà,
se con me sarai io ti seguirò.
Mostrami la via per raggiungere Te,
venga il tuo Spirito in me.
Donami la grazia per rimanere
sulla via che mi porta a te”.
Cosa resterà…? Faceva una canzone, riferendosi, proprio agli anni in cui sono nata ed io invece mi chiedo cosa resterà di noi se non l’amore che in vita avremo saputo donare? L’amore non va mai banalizzato o dato per scontato, nemmeno se riferito alle persone che sarebbe più naturale dover amare, tanto più per i nostri nemici o per chi ci ha fatto del male. Ma la Perfezione ci ha dimostrato che è possibile, non tanto per essere perfetti quanto Lui, ma perfettibili per crescere in quella difficilissima arte di amare.
Un pensiero per te, don Stefano, nel giorno del compleanno, che il tuo cuore sia sempre colmo di Grazia,di Pace, di gioia e di sorrisi.
Che Dio ti ringrazi, anche a nome nostro,per la tua opera generosa e per i tanti frutti.
Tantissimi auguri!
Anna