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Data :22 Luglio 2021

Maria Maddalena, apostola degli apostoli

(Cant 3,1-4 / Sal 62 / Gv 20,1-2.11-18)

Uscì di casa all’alba, quando ancora era buio, vincendo ogni timore e ogni paura, per recarsi nel luogo della sepoltura di un crocefisso. Lei, ai piedi di quella croce c’era, non era scappata. Seguire quel Maestro che la liberò da molti mali, le parve il modo più semplice per esprimergli riconoscenza, per ringraziarlo di averle cambiato l’esistenza.

Nel buio vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro e le parve la beffa del danno, un segno che le questioni non erano ancora terminate. «Hanno portato via il Signore dal sepolcro – disse – e non sappiamo dove l’hanno posto!». Parla stranamente al plurale come se non fosse da sola a dare quel messaggio, come se cercasse qualcuno con cui condividere quell’ulteriore sgomento. In quel messaggio del rinvenimento della tomba vuota, c’è un indizio che parla già di vita. Chiama Signore colui il cui corpo inerte non poteva che trovarsi dentro la tomba. Non poteva essere altrove. 

Quella pietra rimossa dalla tomba è ancora un segno ambiguo: è il corpo di Gesù che è stato tolto e sottratto al lutto che i suoi discepoli vorrebbero fare o è il corpo del Signore che è già liberato dal peso della morte che sempre incombe come un macigno sulla vita? Maria considera il corpo di Gesù come un oggetto passivo che può soltanto essere spostato da altri eppure lo chiama Signore con il nome, cioè, di colui che non sta passivamente davanti al male, al dolore o alla morte. Signore è il nome con cui identifichiamo nel Vangelo Colui che ama la vita degli uomini, la serve e la ridona. Al Signore la vita non si toglie. Egli può solo darla e riprenderla di nuovo (Gv 10,18). Il Signore è sempre da cercare e quel non sapere dove possa essere stato posto riapre semplicemente uno dei temi più cari all’evangelista Giovanni: «Maestro, dove abiti?» (Gv 1,38). Gesù è sempre cercato e spesso si nasconde ma quando egli vuole, si lascia trovare.  

La ricerca è solo ricominciata ma è il Signore stesso a compierla come fa il pastore quando cerca la pecora perduta. È lui che va in cerca di Maria e da lei si lascia riconoscere, in mezzo alle lacrime che – anch’esse segno ambiguo – detergono la visione o rendendo la vista ancor meno affidabile. È la voce che fa nitidezza, che rimette pace nei confini di questa donna tutta fuori di sé per quel ritrovamento sconcertante. La tomba vuota lascia ora spazio per un incontro pieno con il Signore. E in poche battute, in un dialogo che si fa sempre più chiaro soprattutto quando ci si scopre conosciuti e noi possiamo riconoscere a nostra volta, prende vita la missione: annunciare che il Maestro è ora divenuto Signore, autore di un compito che, attraverso Maria sarà affidato ad ogni discepolo.

In un’aria quasi sospesa
ripercorro domande senza risposta:
Ma mi avvolge lo stupore di piedi leggeri
e mani che bussano oltre.

(Ruggero Marini)

Signore tu ci vedi e ci ascolti.
Tu conosci ciascuno e ciascuna di noi
meglio di quanto noi conosciamo noi stessi.
Tu ci ami, ami noi che non l’abbiamo meritato.
Tu sei il Salvatore di una povera umanità smarrita,
per questo ti ringraziamo e ti lodiamo.

(Karl Barth)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-2.11-18)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

(dal salmo 62)

Cerco i lineamenti del tuo volto
nei volti delle persone incontrate;
gusto la tua presenza d’amore
nei fatti dell’operosità quotidiana.
Così la lode mi ritorna alle labbra
e con essa il perdono e la pace.
Signore, mio compagno di viaggio,
tu dai gioia e serenità alla mia vita. 


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Piccoli Pensieri (1)

Che bel concentrato d’amore questo brano di oggi. Dapprima l’amore disperato di una donna che ha perduto il suo Signore, probabilmente il primo (ed altrettanto probabilmente il solo) che l’abbia fatta sentire autentucamente amata. Quindi l’amore accogliente del Signore che si palesa per ricordare che nulla è perduto, che l’amore permane. Infine l’entusiasmo di una donna rinvigorita dalla conferma dell’amore, a riconferma che l’amore, lui solo, tutto può.

22 Luglio 2021

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