Sradicati
«È inevitabile che vengano scandali» dice Gesù nel Vangelo di oggi rivolgendosi ai suoi discepoli. Ma quali sarebbero questi scandali inevitabili? Di tragedie che si sarebbero potute evitare e di fatti di cui stracciarsi le vesti ne accadono tutti i giorni, in qualsiasi parte nel mondo, che lo si venga a sapere oppure no. Ogni fatto già grave di per sé potrebbe anche averne uno ancora più grave. Perché siamo sempre tentati di giustificarci e quindi c’è sempre qualcosa che altri potrebbero fare peggio di noi.
A questa considerazione poi Gesù fa seguire un’esplicito invito al perdono fraterno. Rivolgendosi ai suoi discepoli probabilmente Gesù si riferiva proprio a quella scandalosa difficoltà a vivere realmente come fratelli. E non si tratta di essere ingenui da non sapere che i fratelli potrebbero comunque discutere o non essere concordi. Ma, appunto, la vita che il Vangelo propone per i discepoli di Cristo è una fraternità che conosce il perdono, un perdono chiesto e offerto. Un perdono che si rinnova più volte al giorno.
Non sarà forse che lo scandalo è legato proprio alla nostra difficoltà a perdonarci? In fondo siamo stati resi capaci di perdono. Non è certo merito nostro perché l’uomo è anzitutto capace di rivolte, di ribellioni, di rancore. Siamo perfino capaci di togliere il saluto a qualcuno considerandolo come morto. siamo capaci di non donare il perdono anche quando c’è stato chiesto esplicitamente. Penso che lo scandalo potrebbe stare tutto qui. Chiediamo il perdono a Dio, a volte abusandone perfino tant’è la sua misericordia e non ci prestiamo a perdonarci tra noi. A volte siamo così radicali nel non voler offrire il perdono che sarebbe più facile sradicare un albero.
Ecco allora l’esplicita richiesta dei discepoli: «Accresci in noi la fede!». Una fede che detta così sembra davvero più legata alla fiducia da offrire al prossimo anche quando ci avesse offeso più che una somma di pratiche religiose e preghiere da recitare in ginocchio.
Spirito del Signore, che riempi la terra,
sei tu che tieni insieme ogni cosa
e di ogni creatura conosci la voce.
Ispiraci parole di perdono e di fiducia.
Fa’ che ascoltiamo la sete di perdono
che giace nei deserti dell’anima.
Dal Vangelo secondo Luca (17,1-6)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Marco Frisina, Benedici il Signore, anima mia
Benedici il Signore, anima mia
Quant’è in me, benedica il Suo nome
Non dimenticherò tutti i suoi benefici
Benedici il Signore, anima mia
Lui perdona tutte le tue colpe
e ti salva dalla morte
Ti corona di grazia e ti sazia di bene
nella tua giovinezza. R/
Il Signore agisce con giustizia,
con amore verso i poveri
Rivelò a Mosè le sue vie ad Israele,
le sue grandi opere. R/
Il Signore è buono e pietoso,
lento all’ira e grande nell’amor
Non conserva in eterno il suo sdegno e la sua ira
verso i nostri peccati. R/
Come dista Oriente da Occidente,
allontana le tue colpe
Perché sa che di polvere siam tutti noi plasmati
come l’erba i nostri giorni. R/
Benedite il Signore voi angeli,
voi tutti suoi ministri
Beneditelo voi tutte sue opere domini
Benedicilo tu, anima mia. R/
Solo grazie a Dio è possibile perdonare…
A quel S.D.G. (solo a Dio la gloria) si può allora aggiungere, quasi fosse un anagramma, S.G.D. (solo grazie a Dio).
Lui solo può essere “fonte di ogni santità” ed il perdono è proprio dei santi, di tutti quelli che hanno compreso che dopo essere stati per primi perdonati possono offrire a tutti il perdono, senza che nessuno neghi quanto sia faticoso. Perdonare è sempre un po’ morire a sé stessi, per ricominciare con Lui, perdonando “7 volte al giorno”, o “70 volte 7”. Laddove ci sembra impossibile poterlo fare, Signore vieni in nostro soccorso e troveremo il modo di abbracciare l’offesa e convertirla in amore, per non permettere mai al male di avere l’ultima parola.
Gesù oggi ci chiama ad affidarci al Padre, abbattendo i nostri pregiudizi,ad accrescere in noi lo sguardo di Dio, a saper vedere, ascoltare, perdonare e accogliere l’altro per essere testimoni di quell’amore che ogni giorno ci viene donato.
Benedici il Signore anima mia…pronunciando più volte questa invocazione riusciamo a trovare senso e sollievo nel perdonare…e l’anima resta lieta.