Yoseph, ben David, saddiq

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Data :18 Dicembre 2021

Improvvisamente temette di prendere con sé Maria, sua sposa. Sposati lo erano. Semplicemente non vivevano ancora insieme. Stavano semplicemente vivendo l’anno in cui lui e lei vivevano ancora nelle rispettive case. Troppo giovani ancora per lanciarsi in una vita di coppia, ma era pure salutare lasciare presto la casa paterna. Le rispettive famiglie, per quei giovani ragazzi, facevano da garanti, da sostegno. Solo al compimento dell’anno avrebbero vissuto le nozze, la festa delle nozze.

Noi sempre pronti a leggere il Vangelo con le nostre chiavi di lettura, pronti ad immaginare sentimenti, emozioni e perfino a fare supposizioni. Come circolarono false ipotesi a proposito della resurrezione di Gesù, così erano infatti ben presto circolate voci diffamatorie riguardanti la nascita stessa, di cui troviamo la più antica testimonianza nel «Discorso di verità» a Celso, autore pagano del II secolo. In un suo frammento, riportato poi da Origene nel Contro Celso, riferendosi polemicamente a Gesù, egli afferma: «T’inventasti la nascita da una vergine: in realtà tu sei originario da un villaggio delle Giudea e figlio di una donna di quel villaggio, che viveva in povertà filando a giornata. Inoltre costei, convinta di adulterio, fu scacciata dallo sposo, falegname di mestiere. Ripudiata dal marito e vergognosamente randagia, essa ti generò quale figlio furtivo […] ma l’invenzione della nascita da una vergine è simile alle favole di Danae, di Melanippe, di Auge e di Antiope».

L’annunciazione a Giuseppe e così pure quella a Maria nel vangelo secondo Luca, non sono certo cronache di eventi. Non ci si esprimerebbe di certo in questo modo se fossero cronache. Non si direbbe affatto che Giuseppe, figlio di David, era saddiq, cioè giusto. Chi è il giusto dunque, chi è saddiq? È colui che vuole in tutto e per tutto osservare la Legge del Signore. E dunque Giuseppe è presentato come l’uomo che cerca in questo evento della sua esistenza, di compiere la Legge. È in nome di questa Legge che egli pensava di rimandare in segreto la propria sposa. La Legge autorizzava e permetteva, soprattutto in questo anno d’attesa della festa di nozze. Giuseppe scopre che in quella gravidanza di Myriam (Maria) è lo Spirito del Signore stesso ad essere presente, come fu fin dall’inizio nella creazione del mondo. E dunque se c’è di mezzo lo Spirito santo, egli si interrogava piuttosto su quale possa essere il senso di una sua presenza accanto a Maria. Di certo, per un uomo giusto – l’uomo che conosce le Scritture e la storia del popolo a cui appartiene – lo Spirito santo non è una presenza estranea, sconosciuta o antagonista. Semplicemente egli si interroga a proposito di sé: chi sono io – sembra dire Giuseppe – per stare con Maria se ora c’è di mezzo niente meno che lo Spirito santo? 

E dunque – quasi volessi ricominciare a scrivere – Giuseppe ora temeva di prendere con sé Maria, sua sposa. La sua giustizia lo portava ad interrogarsi circa il suo modo di compiere la volontà di Dio, di essere obbediente ai comandi della Legge; la sua giustizia lo portava pure a sentirsi quasi indegno di proseguire una storia nella quale lo Spirito santo sarà sempre più protagonista. Ed ecco il sogno, ed ecco l’angelo del Signore. E non sono immagini poetiche come penseremmo noi. Sogno e angelo sono manifestazioni precise ed esatte di interventi divini, chiari e puntuali. Gli angeli vengono inviati sempre a destinatari precisi e quindi portano una parola, un messaggio destinato a raggiungere quella persona in quel momento preciso della sua esistenza. L’uomo giusto, Giuseppe, attento ad osservare i comandi del Signore, riceve un messaggio dal Signore al quale egli imparerà ad obbedire con la stessa giustizia con la quale avrebbe ascoltato e vissuto i comandi di sempre. 

L’angelo non interviene a suggerire la scorciatoia, la via di fuga o l’escamotage. L’angelo interviene esattamente ad incoraggiare Giuseppe perché prenda parte in quella storia che lo Spirito santo sta scrivendo proprio a partire dal grembo della sua sposa. Essere saddiq – giusto – non è solo accontentarsi di obbedire a comandi, quanto piuttosto essere docili all’azione dello Spirito santo. Non era un dubbio su Maria, e men che meno una domanda sullo Spirito santo. Era piuttosto un dubbio su di sé: chi sono io per avere un ruolo in questa storia di Dio con gli uomini? L’angelo intervenne dunque non tanto a chiedere obbedienza alla Legge, ai comandi del Signore, ma a salvare Giuseppe da questo dubbio affidandogli il suo compito preciso: Maria avrà da portare a termine quella gravidanza e dare alla luce il figlio; quanto a Giuseppe sarà suo compito imporre il nome al figlio: in quel nome c’è il senso di quella vita nuova, c’è tutto il senso della missione di quel Figlio di Dio in terra: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Non è un dettaglio dare nome: fin dal principio. Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. Ora, lo stesso Spirito si serve di uomini e donne come Maria e Giuseppe per dare vita. 

O Signore,
guida della casa d’Israele,
che sei apparso a Mosé nel fuoco del roveto
e sul monte Sinai gli hai dato la Legge:
vieni a liberarci con braccio potente.

Dal Vangelo secondo Matteo (1,18-24)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Signore, 
solo tu conosci i drammi dell’uomo giusto;
le sue notti inenarrabili,
le domande annegate in mari di silenzio:
e tu sempre in ritardo sulle nostre soluzioni,
sempre a rovesciare i progetti decisi
dopo angosce senza fine:
è così: prima bisogna esaurire gli spazi della ragione
e poi credere, Signore!
Amen.

(David Maria Turoldo)


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Piccoli Pensieri (3)

Arianna

Mi soffermo di tanto in tanto a pensare a come si possano essere sentiti Maria e Giuseppe in quella situazione. Maria con un angelo che va ad annunciarle che “ha trovato grazia presso Dio” e che “concepirà ad opera dello Spirito Santo”, nonostante non conoscesse ancora (la sessualità di alcun) uomo, e Giuseppe con un angelo che gli appare in sogno per dirgli di “Non temere di prendere con te Maria tua sposa”, nonostante questa fosse incinta ad opera di un entità sconosciuta e quindi, volenti o nolenti, “violata” nella sua purezza (quantomeno all’apparenza!). Maria e Giuseppe che erano una giovane donna ed un uomo dei loro tempi, due per cui quello che gli accade è ben oltre l’eccezionale e che, per accoglierlo, devono sforzarsi di andar BEN OLTRE se stessi. Non è poco, non è poco affatto… Eppure ce l’hanno fatta. L’hanno accolto, si sono fidati e sono riusciti ad andare sino in fondo. Oltre ogni paura, oltre ogni prova, oltre ogni fuga. E ce l’hanno fatta da “comuni mortali” come noi, solo custodi di qualcosa di straordinario… Quindi possiamo farcela anche noi, e magari, quando meno ce lo aspettiamo, scoprire di essere custodi di qualcosa di più straordinario di quanto non osiamo sperare.

22 Dicembre 2021
Maria Rosa

Grazie don Stefano molto bello quello che dici di Giuseppe
È una luce nuova
Quando si fa ascolto la Parola continua a parlare
E ci illumina

19 Dicembre 2021
Suor Regina

Obbedire allo Spirito Santo, è questo che rinnova la vita di ognuno, è lo Spirito il grande Maestro, Consolatore,luce alle menti… e chi lo lascia fare compie con Lui meraviglie. Spirito Santo ho bisogno di te.

18 Dicembre 2021

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