Quei meravigliosi mottetti natalizi
Quest’oggi un insolito «ottogiorni». Insolito ma non troppo, sapendo quanto amo la musica classica, di questi tempi soprattutto. In questi giorni natalizi, intervallo a preziosissimi e lunghi tempi di silenzio, l’ascolto di queste musiche. Sono un invito alla preghiera e alla contemplazione. Un invito ad alzare lo sguardo, ad affinare l’ascolto. Ci sono amici che mi hanno inviato delle immagini, alcune delle quali compaiono qui. A loro un semplice ringraziamento perché in questi scatti c’è pure il loro intento di immortalare qualcosa che pure loro hanno contemplato, in un tempo e in un luogo preciso. Chissà se la somma delle nostre personali contemplazioni potrà fare più vero il mondo di domani.
Questi quattro mottetti natalizi sono stati composti da Johann Sebastian Bach e furono inseriti – come per impreziosirlo ulteriormente – all’interno del più celebre Magnificat (BVW 243, è la sigla che repertoria tutta la produzione bachiana) eseguito in questa modalità proprio nelle feste maggiori del Natale. Li ascoltiamo nella versione diretta da Ton Koopman ed eseguita nel 2003 nella chiesa di San Tommaso a Lipsia, luogo dove vennero ascoltati per la prima volta, durante i Vespri del Natale 1723. Buon ascolto!
E il Vangelo? Ci sono giorni che il Vangelo più che leggerlo dalle pagine di un libro lo puoi perfino trovare e contemplare impresso nella carne mortale. Cercatelo, troverete. L’anima nostra non potrà dunque che esultare; quel figlio di Dio che in noi è ancora in gestazione, non può che trasalire di gioia come avvenne per Giovanni Battista nel ventre di sua madre Elisabetta. In seno alla Chiesa si può perfino esultare di gioia.
… E tu bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
1. VON HIMMEL HOCH
Vom Himmel hoch, da komm ich her.
Ich bring’ euch gute neue Mär,
Der guten Mär bring ich so viel,
Davon ich singn und sagen will.
Dall’alto dei cieli scendo quaggiù,
vi reco una buona novella;
così grande è la Buona Novella che vi porto
che ne voglio cantare e parlare.
2. FREUT EUCH UND JUBILIERT
Freut euch und jubiliert
zu Bethlehem gefunden wird,
das herzeliebe Jesulein,
das soll euer Freud’ und Wonne sein.
Rallegratevi, esultate,
a Betlemme han ritrovato
l’amoroso bambino Gesù
che sarà vostra gioia e piacere.
3. GLORIA IN EXCELSIS DEO
Gloria in excelsis Deo!
Et in terra pax hominibus,
bona voluntas.
Gloria a Dio nell’alto dei deli!
E sulla terra agli uomini pace
e buona volontà.
4. VIRGA JESSE
Virga Jesse floruit,
Emanuel noster apparuit,
induit carnem hominis,
fit puer delectabilis,
alleluja
Fiorì il germoglio di Iesse,
apparve il nostro Emmanuele,
vestì la carne dell’uomo,
diviene amabile bambino,
alleluja.
Tutto il creato canta la gloria di Dio creatore misericordioso… Lo stupore è un dono che ci riempie di pace di fronte ad una musica,ad un’opera d’arte,ad un piccolo fiore ecc…anche la profetessa Anno nel Vangelo di oggi ci insegna ad avere occhi e cuore meravigliati per scorgere in un piccolo bimbo il Salvatore…LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO.
Che meraviglia!
Come una bambina, con lo stupore negli occhi, che guarda nel caleidoscopio (oggi i bambini non conoscono purtroppo questo oggetto) tutti i colori e i disegni del mondo…
Creati un po’ meno degli Angeli, capaci di cose eccelse, vedi dunque musica, pittura, scultura, scrittura, immersi in questo mondo stupendo, amati fino alla follia della Croce…. eppure così oppressi dal Male colpevole, incapaci di cogliere appieno il messaggio di Verità del Vangelo, Verità che ci rende liberi…
A volte mi sento scoraggiata, anche verso me stessa, se non fosse che la pazienza del Padre e la sua misericordia mi danno la forza di poter credere comunque nell’uomo che abita questa terra, definita dal poeta “Atomo del Male”.
Un grazie a don Stefano e Buon anno a tutti.
Leggo la riflessione odierna al termine di una faticosa giornata di produzione elaborati per l’università, ed i brani caricati mi sono stati come balsamo per l’anima. Sebbene nel corso degli anni di esperienza come maschera di sala presso il Donizetti di Bergamo il mio orecchio profano si sia mano a mano un poso svezzato alla musica classica, mi rendo puntualmente conto di quanta meraviglia ci sia “nascosta sotto gli occhi” se appena ci fidiamo di qualche “orecchio amico” che ci instradi un po’ indicando la via… E credo davvero che anche questa bellezza aiuti poi a ripulirsi un po’ gli occhi (della testa e del cuore) e ci renda capaci di osservare un po’ meglio il mondo attorno a noi, permettendoci di scorgere anche quelle meraviglie cui non avevamo MAI fatto caso.
Una volta ho letto: il denaro speso per i libri è denaro gettato… proprio come i semi.
Si potrebbe dire la stessa cosa per la buona musica: il tempo speso per ascoltarla non è mai sprecato, ma l’occasione per educarci ad ascoltare anche dentro di noi.
È un prezioso dono di Natale.
Grazie ????