Dove umane terre incontrano il regno di Dio

Dove umane terre incontrano il regno di Dio

Il pittore è conosciuto per la sua «pittura del nulla» con la quale egli prova a descrivere vastità e infinito. L'immensità della natura con la quale l'artista riempie interamente le sue tele, è metafora dell'uomo che, rapito dall'immensamente grande, aspira all'infinito, per poi prendere consapevolezza della sua reale piccolezza. Anche nei confronti di Dio. Me lo immagino così Gesù, appena arrivato in quella terra che sarà la sua casa. Sulla soglia. Come un monaco solitario davanti al mare di problemi della gente di quella terra. Egli sta lì, sulla soglia dell'umano. Ancora oggi. Al limite tra la terra ferma e lo specchio d'acqua. Al confine tra morte e vita. Al confine tra disperazione e speranza. Al confine tra lamento e Parola. Ma sempre e soltanto come Luce che splende nelle tenebre.

Data :7 Gennaio 2021
Misteriosi nel loro avvicinarsi… ma evangelici in tutto

Misteriosi nel loro avvicinarsi… ma evangelici in tutto

La stella che appare e scompare, il Libro a cui chiedere informazioni, uomini di incerta e varia provenienza, la ricerca e il viaggio, la strada, un bambino, i doni preziosi, poi un sogno e il ritorno. E perfino un re geloso e invidioso. Ci sono davvero tutti gli ingredienti per un racconto da favola. Uno sguardo rivolto al cielo, un grande desiderio, una profonda ricerca, non possono che incarnarsi di conseguenza in un viaggio affascinante, misterioso e pure con qualche pericolo. Cercare per trovare. Donare è meglio che ricevere: questo è il loro culto. Gesti di apertura: e Dio è già adorato.

Data :6 Gennaio 2021
Motori di ricerca e dilemmi sociali

Motori di ricerca e dilemmi sociali

Tutto (o quasi) quello che cerchi oggi lo trovi qui. E dicendo «qui» intendo dire in rete. Nel fitto groviglio delle connessioni, nella galassia di infiniti puntini connessi tra loro, di computers e smartphone ormai perennemente accesi. E mentre tu cerchi e ti senti protagonista della tua ricerca, in realtà sei il pesce pescato. Ci sono domande e atteggiamenti che sono profondamente evangelici. Stanno all'inizio del Vangelo, costituiscono come un punto di partenza, un punto di incontro. Queste domande oggi sembrano perfino essere state trafugate dal Vangelo. In realtà sono domande dell'uomo e il Vangelo le contiene perché ha a cuore l'umano secondo Dio.

Data :5 Gennaio 2021
Tempo di esclamazioni o di domande?

Tempo di esclamazioni o di domande?

Il testimone della luce mise al suo parlare l'ultimo punto esclamativo. «Ecco l'agnello di Dio!». Poi uscì di scena. Ne mettiamo tanti di punti esclamativi nei messaggi che scriviamo oggi. Non ne basta più uno soltanto. Nonostante i punti esclamativi, a scanso di equivoci qualcuno mette nel cuore dell'uomo una domanda. Seguire non è affermare ma interrogare. Il cammino stesso sarà pieno di domande. Che cosa cercate?

Data :4 Gennaio 2021
Vediamo di capirci

Vediamo di capirci

Vocaboli che sembrano strizzare l'occhio alla filosofia greca. La Parola di Dio ha bisogno di una voce che la proclami, la renda udibile. La Parola di Dio passa per un susseguirsi di suoni. La puoi già sentire quando ancora c'è buio. Che sia il caos universale o la confusione dentro di te. Suoni e parole dicono già di Dio, del suo volersi esprimere, del suo desiderio di farsi comprendere perché l'uomo stesso impari a dirsi, a raccontarsi, a comprendere. Non a caso, quando fatichiamo a comprendere, siamo soliti utilizzare un'espressione: vediamo di capirci.

Data :3 Gennaio 2021
Ubicazioni geografiche o umane testimonianze?

Ubicazioni geografiche o umane testimonianze?

Pare sempre che l'uomo abbia bisogno di collocare un fatto con esattezza geografica perché sia attendibile, credibile. Il problema non sta nel sito geografico. Giovanni aggiunse una variante all'attesa: non ti puoi salvare da solo. Altrimenti perché stare proprio in quel luogo ad attendere un Messia? Se pensi di salvarti da solo, non immergerti nemmeno. Ha preso la piega di definirsi sempre a partire da se stesso l'uomo. Per poi non sapere più chi è. E non riusciamo più a dire che siamo semplici creature per testimoniare il Creatore.

Data :2 Gennaio 2021
Litania delle piccole cose

Litania delle piccole cose

Prima dell'alba, accendo il forno per cuocere il primo pane di questo nuovo anno. Un rito ordinario e festoso al contempo, per ogni volta che non c'è più pane in casa. Questo primo giorno di un anno nuovo è lievitato all'ombra di ieri e il pane di oggi farà buono anche il domani.  In quel pane quotidiano che è il Vangelo ci sono una serie di verbi che potrebbero alimentare le giornate. ... Intanto il Pane è pronto. Canta. Pare un crepitio di fuoco, sembra imitare il suono di quel calore che lo ha reso commestibile. Ascoltate...

Data :1 Gennaio 2021
Ovunque finiamo… in principio cosa c’è? (per non temere finali a sorpresa)

Ovunque finiamo… in principio cosa c’è? (per non temere finali a sorpresa)

Termina un altro anno, ma non è mai una cesura netta. Ci sono cose che sembrano non avere mai fine. Sconfinano oltre quegli umani argini entro i quali chiudiamo perfino il tempo. Ma ogni tanto gli uomini hanno bisogno di contare alla rovescia, come un vegliare più laico: salutare chi se ne va e accogliere chi arriva. E ci chiediamo sempre come ce la passiamo. Forse in questi rituali di fine anno c'è nascosto quell'umano desiderio di esserci fino alla fine. Di spendersi e prodigarsi fino all'ultimo?

Data :31 Dicembre 2020
Reciproci sguardi

Reciproci sguardi

Non una ruga di rancore, di risentimento, di amarezza, di scontentezza. Per quello che le era capitato avrebbe potuto vivere di rendita quanto a lamenti. E invece decise di incarnare altro: cercare grazia davanti al volto di Dio. C'è un nostro quotidiano che ancora ha bisogno di essere guardato con questi occhi. Come il nome Anna, la fede è palindroma: vivila dal Natale o dalla Pasqua, dalla culla o dalla tomba, ma sempre ti porta ad un quotidiano vivo e visitato da Dio.

Data :30 Dicembre 2020
Tenera consolazione

Tenera consolazione

La buona nevicata di ieri - come si dice - ha ripulito l'aria. Una sensazione respirabile. Di questi tempi più moderni, c'è un'altra ripulitura che la neve compie. Con la neve fioccano così immagini scattate dalle finestre di casa: cortili, strade, alberi, colli e campi. E col passare del giorno vedi il passare dell'uomo. Verso sera scie di automobili, orme di piedi... ma sopratutto la neve accompagnata dai bambini, che insieme agli angeli del presepe, potremmo chiamare «ministri della gioia»... Perdonatemi queste apparenti divagazioni nate attorno alla neve ma soprattutto nel meditare a proposito del vecchio Simeone che, ormai alla sera della sua esistenza, prende tra le sue braccia il bambino Gesù

Data :29 Dicembre 2020
Come vene innocenti o strade interrotte

Come vene innocenti o strade interrotte

Nuovamente visitati dalla neve. Bianca. Candida. Soffice. E nelle orecchie, al risveglio, canti imparati ai tempi della scuola quando il programma seguiva le stagioni o quando bastava una nevicata - appunto - perché la lezione fosse racchiusa in un canto. Ma qui in terra ancor si soffre. E proprio oggi, a pochi giorni dal Natale sembra di udire ancora il grido delle madri di quei santi innocenti. Cade la neve a nascondere il delitto. Il peccato dell'uomo. Dell'uomo forte che alza la mano contro i deboli. E il suo silenzio è già velo pietoso. Una coperta che molti si devono rimboccare da soli davanti a tanto orrore.

Data :28 Dicembre 2020
Nazaret come un cestino…

Nazaret come un cestino…

E mentre celebriamo la Vita nel suo nascere - il figlio che allarga il grembo alla madre e la luce che splende nelle tenebre - ti ricordi che, al termine di ogni giornata, ci si allena ad uscire di scena con le medesime parole del vecchio Simeone. Si entra nella vita, rispettosi di tutte le usanze. Anche i riti religiosi, in fondo, stanno lì a rassicurare i giovani genitori di non essere soli. Si dice così che si è parte di un popolo, di una storia più grande. Ma la grazia e la verità però vengono alla luce quando, dopo una vita di obbedienze e di osservanze, di docile piegatura al corso degli eventi, come rami di giunchi che si ammorbidiscono e si piegano per diventare un cesto, desideri ancora vedere la salvezza.

Data :27 Dicembre 2020

@