Dimmi che Terra sogni… capirò se guardi il Cielo
Dammi un cuore per amarTi, dammi occhi per vederTi, dammi orecchi per udire la tua voce, dammi labbra per parlare di Te, il gusto per assaporarti. Dammi l’olfatto per sentire il tuo profumo, dammi mani per toccarti e piedi per seguirti. Sulla terra e nel cielo non desidero che te, mio Dio! Tu sei il mio solo desiderio, la mia consolazione, la fine di ogni angoscia e sofferenza.
(Tichon di Zadonsk)
Dal Vangelo secondo Luca (12, 54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
A dire il vero, ora ci basta premere un tasto ed aprire un’applicazione per vedere che tempo farà. Il clima, poi, lo abbiamo talmente modificato che ora diventa perfino imprevedibile. Ci stiamo abituando a vedere dense nubi girare sopra la testa e poi di colpo, senza troppo preavviso, scaricare bombe d’acqua. E raffiche di vento che non si ricordano a memoria d’uomo da queste parti. Sembrano istanti di rabbia, come scatti d’ira del cielo. Ribellione della terra e del suo ecosistema.
Tuttavia si guarda comunque ancora al cielo per decidere come vestirsi, per decidere se uscire con l’ombrello o con gli occhiali da sole, con la sciarpa o con i sandali. È così che possiamo ancora intuire come cielo e terra non sono due realtà separate. Certo, la distinzione è netta ma non significa che una realtà non influisca sull’altra. Anche gli uomini sono un po’ così. A volte dimentichi dell’immagine che portano in sé, smemori della somiglianza con Dio, amano distinguersi tra loro pur essendo tutte creature mortali. Distinzioni che influiscono sui modi di vivere e come nuvole anche gli uomini si spostano da una terra all’altra, e hanno la luna se sono alterati, fanno temporali se sono arrabbiati, vedono le stelle se si fanno del male… e hanno gli occhi che brillano come il sole quando sono felici.
A dire il vero, io non saprei neppure più se siamo in grado di valutare l’aspetto della terra e del cielo. Sembra tutto così soggettivo. Suggerire una linea, chiedere di mantenere un comportamento che ci aiuti a proteggerci dal male oscuro… tutto è così opinabile. Il vangelo chiede a noi di non giudicare alcuno, ma ci spinge ad emettere un giudizio sul tempo in cui viviamo. È perfino doveroso, sembra dire Gesù. Perché dal giudizio che avremo sul tempo in cui viviamo, dipendono la terra e il cielo. Per lo stesso motivo che le condizioni climatiche influiscono sul nostro modo di vivere e di vestirci, così i nostri comportamenti influiscono sul cielo.
Dimmi che Terra sogni e capirò se parli al Cielo. Da come ci comportiamo, farà bello o cattivo tempo sulla terra. E pensa che storia sarebbe: camminare insieme al nemico per raggiungere il tribunale dove altri giudicheranno al nostro posto già che non siamo stati capaci di vivere insieme… e tanto parlare e così ben discutere da non sapere più perché si stava andando al tribunale con un amico o con un fratello.
Ora guardo fuori dalla finestra, mentre il cielo è ancora buio e mi dico che sarà un bel giorno: cento anni fa, come oggi, in un paese sul lago d’Orta, dove il cielo si specchia nell’acqua, nasceva un uomo intelligente che sapeva osservare molto bene. L’anno poi che io vidi la luce, lui pubblicava un capolavoro: “Grammatica della fantasia” che tanto farebbe bene di leggere agli uomini di questo tempo. Un efficace ed utile strumento “a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola.“
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.
(Gianni Rodari)
Solo due giorni e (ri)ascolteremo che Lui è Amor che chiede solo di essere amato… Amore è verbo amare all’infinito, per sentire cielo e terra che si congiungono, ed allora il Cielo sarà dentro ed attorno a noi, ovunque saremo, sapendo che c’è Chi sa diradare le nostre nuvole, riportando il sereno.
Grazie Signore che ci hai fatti di Cielo e Terra.
Leggere le tue riflessioni è veramente un balsamo quotidiano.
Grazie
” Il fiore della mia vita avrebbe potuto sbocciare da ogni lato – se un vento crudele non avesse intristito i miei petali – dal lato di me che potevate vedere dal villaggio.
Dalla polvere io innalzo una voce di protesta: voi non vedeste mai il mio lato in fiore…
Voi che vivete siete davvero degli sciocchi – voi che non conoscete le vie del vento – né le forze invisibili – che governano o processi della vita.”
Siamo circondati da così tanta bellezza! Io guardo i fili d’erba e i fiori che si elevano al cielo cercando l’infinito…
Se solo avessimo questo sguardo di riconoscenza e stupore riusciremmo a contrastare quel male, come dice Gesù, che è dentro di noi.
Lasciamo agire le vie del vento dello Spirito Santo, una brezza leggera come ci ha detto il profeta Elia, leggera ma potente.
(Rodari ha scritto anche “Favole al telefono”. Lui giornalista spesso fuori casa per lavoro, la sera chiamava al telefono i figli e raccontava una storia, (il fascino delle storie!) per far sentire la sua presenza. Potenza della fantasia).
Scusate la lunghezza, buona giornata.