Divorati dalla fama o affamati di potere?

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Data :5 Febbraio 2022

I discepoli rientrano dalla missione. Il Maestro li aveva mandati con l’ordine di provare a scoprirsi e mantenersi precari, perché non delirassero d’onnipotenza, perché non crescesse in loro nemmeno il senso di autosufficienza, perché non abdicassero alla coscienza personale. Non ne va solo dell’immagine dell’uomo ma pure dell’immagine di Dio. Perché l’uomo è immagine e somiglianza di Dio. Mendicare – e non spadroneggiare – dunque è il segno di Dio sulla terra. Il Dio di Gesù rifiuta ogni rapporto e ogni relazione che possa anche solo far pensare al dominio, ad una dipendenza da sudditi.

Il flashback inserito abilmente dall’evangelista Marco, a creare lo spazio tra l’invio e il tempo utile perché i discepoli svolgano la loro missione, suona come un chiaro esempio del potere che annienta le coscienze. Di ritorno dalla missione li invito a ritirarsi in disparte. La fama stava divorando anche i discepoli, ma la fame di potere cresce nell’uomo se non ci si sa ritirare in disparte.

Ed è per questo che trovò le folle come pecore senza pastore. Non che di guide non ne avessero, non che mancasse un’organizzazione gerarchica e strutturata a quei tempi. I capi del popolo nemmeno si accorgevano dello smarrimento delle folle certi com’erano d’esser loro a fare da guide… cieche, dirà Gesù. Cieche perché incapaci di vedere i veri bisogni dell’uomo, ciechi perché non si accorsero del male che facevano alle coscienza soffocandole in sudditanze e dipendenze.

Il pane non lo si attende dal re in cambio di un inchino ma lo si condivide tra fratelli. Ed è tutto un altro mangiare. Ed è tutto un altro vivere. Le folle poi – lo sanno bene i sovrani – sono sempre degne di un certo sospettabile rispetto perché là in mezzo, i singoli scompaiono per rinunciare alla propria libertà nascondendosi dietro quella dipendenza da chi si pone come guida, magari con quel piglio di volontà di potenza. 

Signore, c’è sempre qualcuno che innalza
ancora nuovi muri di separazione;
e non solo sulle spianate dei templi:
divisioni e steccati attraversano le stesse Chiese,
e le società e le culture:
ognuno pretende di avere dalla sua
il Dio migliore, e la gente
è sempre più smarrita o indifferente:
Signore, donaci la fede liberatrice
e salvaci da tutti i fanatismi.
Amen.

(David Maria Turoldo)

Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Vorrebbe dire quelle parole
sentire quella felicità
quella patria delle dolcezze
Fare giorno per via di parole d’oro.
Ma c’è correre, c’è moto confuso,
c’è patimento di stami rotti, antenne
che ricevono male, guaiti dentro
il petto, rintocchi di pena.
Smettere la corsa.
Restare dove si cade, unire le mani
non fingere più.
Guida tu, voce.

(Mariangela Gualtieri)


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Piccoli Pensieri (2)

Questo passo del Vangelo mi ha sempre fatto una certa tenerezza. Dovevano essere ben frastornati (fors’anche un po’ “gasati”) gli apostoli di ritorno. Ed ecco Gesù che li invita a ritirasi in disparte, in luogo deserto, dove riposarsi, ma anche sedarsi un po’ e ritrovare l’equilibrio. Ma neanche il tempo di “passare di là” ed ecco di nuovo la folla dei bisognosi. E non è che sia molto differente oggi. C’è così bisogno di qualcuno che sappia “indicare la via” che tanti finiscono davvero per ascoltare il primo che abbia il coraggio di farlo… E poi è un attimo perder la via!
Io credo che non ci sia un tempo più opportuno di questo perché le grandi religioni monoteiste si impegnino insieme, ma davvero, a mettere in evidenza i punti in comune. Che ce ne sono più di quanti noi “comuni fedeli” non osiamo immaginare. E da quelli ripartire, insieme, per portare avanti la comune missione di rendere il mondo un posto migliore per tutti.

5 Febbraio 2022
Carla

Riflettendo sul tema di questa mattina, mi viene da dire: c’è bisogno di qualcuno che TI VEDE e ti accoglie. Il metodo di Gesù era da quando iniziò la sua vita pubblica ed è questo. Certamente, purtroppo, da sempre (come scrivevo ieri a proposito del male) il potere la fa’ da padrone. I potenti non vedono gli “ultimi”, i poveri, gli ammalati, gli affamati. Quante volte Papa Joseph Ratzinger, Papa Karol Wojtyla ed ora Papa Francesco fecero leva su qs drammatica realtà. Ed oggi basti pensare a ciò che sta succedendo in Russia e Ucraina…. Ma il male fa più audience del bene, e ce n’è tanto di bene fortunatamente: mia figlia con amiche porta le coperte di lana ai clochard che dormono per terra alla stazione. Basti pensare poi al banco alimentare, al banco farmaceutico, ciò che fa’ la Caritas. Insomma fa’ cvpiù rumore un albero che cade, che una foresta che cresce…

5 Febbraio 2022

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