E se provassimo a tuffarci nel senso profondo?

XXVII domenica del Tempo Ordinario (B)

(Gen 2,18-24 / Sal 127 / Eb 2,9-11 / Mc 10,2-16)

Dio, creatore dell’uomo e della donna,
del maschile e del femminile,
fa’ che i due si amino,
che tutti si amino;
perchè solo se ci amiamo
siamo la tua immagine e somiglianza:
quando invece già i due non si amano
é il tuo nome che va in frantumi,
ed è guerra e morte, germe di morte
su tutta la terra:
o Tu che sei l’unità di tutti gli esseri,
per cui lo stesso universo è uno:
tuo splendido corpo…
Amen.

(David Maria Turoldo)

Dal Vangelo secondo Marco (10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

E tutto finì in un abbraccio, in una benedizione. Ai più piccoli. A coloro che entrano nel mondo senza regole… eppure sembrano dettare legge. Quando nasce un figlio in una casa salta tutto: saltano gli orari di pranzo e cena, saltano i progetti che comunque si provano a pianificare… ma poi si è sempre a rischio di un fuori programma. Ma davanti ad un bambino, meglio ancora se tuo figlio, c’è una sola legge che vige ed è il superamento stesso della legge: l’amore. Ecco perché li abbracciava e li benediceva. Il loro venire al mondo è sempre un’occasione offerta all’essere umano di ritornare al principio che regge la vita: l’Amore. 

E per fortuna – dovremmo accorgercene – anche l’evangelista Marco ci ha avvertiti all’inizio del brano di Vangelo: interrogarono Gesù non perché desiderassero un confronto serio, sincero e rispettoso. Lo interrogarono – dice Marco – per metterlo alla prova. Lo interrogavano per farlo cadere in trappola. Il suggerimento dell’evangelista non è certo per condizionare il nostro ascolto quanto piuttosto per liberarci l’udito da tutto ciò che è già viziato da pregiudizi, da ideologie, da schieramenti. Non ci dovremmo mai interrogare per metterci alla prova, ma semplicemente perché desidereremmo conoscere sempre più quella Verità che ci fa liberi.

E invece continuiamo anche noi a interrogarci per metterci alla prova. È sempre forte il rischio delle polarizzazioni, degli estremi(smi). Di che scuola sei tu, Gesù, in merito a certe questioni? La questione del divorzio è puramente un pretesto. Sei di quelli progressisti o di quelli conservatori? Sei di quelli che dicono che ci si può separare solo per adulterio o di quelli che dicono che basta un pranzetto bruciato o un cibo troppo tanto o troppo poco salato? 

Alla fine le Leggi si fanno e si danno per arginare e contenere, per moderare e tutelare. E si fanno sempre dopo che sono sorti dei problemi. Per evitare che la questione degeneri ulteriormente… eppure anche davanti alla Legge siamo sempre abili a trovare la scappatoia, l’attenuante, la variante o il comma… Sono un gran pasticcio dunque le leggi se non ne comprendiamo il senso profondo. Quella Legge che Mosè aveva dato – dice Gesù – non è per apertura di vedute o per limitazioni di libertà. Quella Legge che normava il divorzio è stata data per la durezza del cuore! Non ci sono altre ragioni secondo Gesù. Quando Mosé si trova davanti alla rottura di un legame, ne prende atto… e dona una legge che, alla fine, avrebbe dovuto tutelare la donna, perché fosse chiaro che non era lei l’adultera. Quella legge data per la durezza di un cuore maschile che non sa più amare, garantiva comunque libertà e rispetto per quella donna che altrimenti se ne sarebbe andata in giro etichettata da capo a piede. E di donne del genere Gesù ne aveva incontrate. Basti pensare all’incontro con la donna in casa di Simone.

A onor del vero, in casa coi suoi discepoli spiegherà loro un’altra piccola cosa:  che c’è pari dignità tra l’uomo e la donna. E quello che si dice per l’uno si deve dire per l’altro.

E se provassimo ogni tanto a fare un tuffo nel senso profondo delle cose… senza fermarci solo alle contrapposizioni? E il senso profondo dell’uomo e della donna non è arrivare a dire: «Meglio soli che mal accompagnati!» anche se lo dicessimo per sorridere con gli amici al bar. Il senso profondo – dice Gesù – è nel principio, nelle intenzioni del Creatore… e pure nella fine, di chi ha deciso di ascoltare la Parola. 

E a proposito della fine, l’ipotesi martirio non è da escludere, non è da sottovalutare. Ce lo dice il Vangelo stesso, ce lo dice la vicenda terrena di Gesù. Si può arrivare a testimoniare che dare la vita è il senso profondo di ogni cosa anche se questo comportasse il dover morire a se stessi? La vita di Gesù pare dire proprio questo. Il martirio – cioè la testimonianza data con la propria vita – non è un’opzione o un’ipotesi. Dovrebbe essere la vita stessa dei discepoli di Cristo. Ascoltiamo nella seconda lettura: «Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti» (Ebr 2,9)

Signore, non pentirti più
di averci creati: senza di noi
anche Tu sei solo: come l’uomo
senza amore di donna!
Siamo noi la coscienza di Te
in nome di tutte le creature:
e solo il tuo amore ci placa!
Amen.

(David Maria Turoldo)


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Piccoli Pensieri (1)

Dania

La Misericordia di Dio viene e verrà sempre come un tenero abbraccio, fosse anche l’ultimo…per farci capire che tutto di questa vita può essere abbracciato, perfino la morte, come ci insegna San Francesco. E se riusciremo a farlo vivremo nella perfetta letizia, in armonia con tutto il creato ma ancor più con il Creatore, che ogni bene ci volle donare.
Che la testimonianza di chi ci ha preceduto ci illumini, ci istruisca ed ispiri le nostre azioni affinché si possa rifuggire ogni occasione di male per perseguire il bene, imparando anche ad augurarlo a chiunque.

4 Ottobre 2021

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