Il sale, la luce… e anche la pioggia
(1Re 17,7-16 / Sal 4 / Mt 5,13-16)
Questa mattina m’ero messo di lena a scrivere. Di buon mattino, prima del solito…. ma poi acqua. Acqua… e in un attimo in casa come a Venezia! Tre dita d’acqua a piano terra. Sospendo la scrittura, ecco come iniziavo…
Torna il tempo che la Chiesa chiama ordinario e, se ci piace contare i giorni, di questo tempo siamo alla sua decima settimana. A proposito di tempo, il cielo ha borbottato tutta notte almeno dalle tre. Mentre scrivo una pioggia battente disseta la terra, appesantisce le foglie già prostrate per il sole cuocente dei giorni precedenti. I contadini da queste parti servendosi di sofisticate tecnologie alla minaccia della grandine sui loro raccolti e sui preziosissimi vigneti, sparano cannonate in cielo .
E ora, al tramonto del sole, con temperature più gradevoli e miti, con gli uccelli che cantano felici pure loro di questa tregua alla calura degli ultimi giorni, riprendo a scrivere. Una piccola traccia in questa giornata… con questa melodia piacevolissima che già ha il sapore del Vangelo.
Stante se solí, solí zemē,
a hledejte poklad viry.
Budte svētlem, svētlem svēta,
které dotmy svití.
Siate il sale, il sale della terra,
e ricercate il tesoro della fede.
Siate la luce, la luce del mondo,
che brilla nell’oscurità.
Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Immagini che perdono sapore a motivo di diete iposodiche? Ormai anche l’acqua minerale la si sceglie povera di sodio. Metafore che impallidiscono alla luce di lampadine Led che ormai fanno luce da qualsiasi smartphone? Ho conosciuto i tempi in cui, in caso di black-out improvviso dell’elettricità, si apriva un cassetto per estrarvi candele da accendere in emergenza per fare luce nella stanza. E il sale non è certo più utilizzato per conservare i cibi.
È comunque interessante sapere – con l’aiuto di alcune nozioni scientifiche – che due grammi di sale al giorno sono più che sufficienti al nostro fabbisogno quotidiano. Una boccata d’acqua salata al mare bevuta per sbaglio toglie il respiro e il corpo non può che tossire per cercare di liberare le vie aeree dal soffocamento salino. E dunque poco sale sia! Poco quanto basta. La metafora evangelica non perde dunque il suo significato se la interpretassimo da un punto di vista quantitativo. Lo sappiamo: il regno di Dio è grande più di quanto sappiamo vedere, ma la sua presenza sta tutta racchiusa nella forza della piccolezza, in quella capacità del sale di disciogliersi fino a perdersi facendo guadagnare il giusto sapore a tutto il cibo. Non è dunque la quantità di sale – il numero di cristiani se anche volessimo leggere così la questione quantitativa – ma questa capacità di donare sapore perdendosi.
E la luce, quella sopra il candelabro, anche lei ha il suo misterioso fascino in quella capacità di restituire la vista dopo che il buio ha divorato tutto; quella capacità di avvolgere gradualmente coloro che dal buio sono nuovamente illuminati e chiamati a riconoscere tutto ciò che esiste ed è presente.
Ma quale nesso tra sale e luce? Forse lo spunto da una scena domestica, da oggetti di uso quotidiano. Ma luce e sale, nella terra di Gesù, erano anche fuori dalle case, nel quotidiano come al Tempio, nella cucina come nei grandi mercati, senza dimenticare quel mare di sale che va sotto il nome di Mar Morto. Sale e Luce stanno bene insieme in queste parole di Gesù come il sapore e la sapienza. Sapere di qualcosa è avere sapore ma anche possedere sapienza, una conoscenza.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Quando la luce splende davanti agli uomini, le loro stesse ombre sono proiettate dietro le spalle. C’è una luce, una sapienza che illumina le nostre tenebre, le nostre zone d’ombra. E le buone opere? Di quali opere si sta parlando? Che cosa dobbiamo fare?… ritornano alla mente le parole di coloro che ascoltavano Giovanni il Battista che chiedeva conversione. C’è senza dubbio un’opera primaria da compiere dalla quale poi scaturiscono tutte le altre opere: l’opera più buona, la parte migliore è senza dubbio credere in Colui che il Padre ha mandato. Solo illuminati e insaporiti dall’averlo conosciuto, possiamo a nostra volta compiere le nostre azioni quotidiane per portare sapore e luce nella vita di chi ci incontra. Ovunque sia il sale, ovunque sia la luce. Ovunque… appunto.
Cristo Signore
se anche avessimo la fede
fino a trasportare le montagne,
senza la viva Carità
che cosa saremmo?
Tu ci ami!
Senza il tuo Spirito
che abita nei nostri cuori
che cosa saremmo?
Tu ci ami!
Prendendo tutto su di Te
ci apri un cammino
verso la fede,
verso la fiducia in Dio,
Lui che non vuole
né la sofferenza né la disperazione umana.
Tu ci ami!
“Dio solo può dare la fede,
tu, però puoi dare la testimonianza.
Dio solo può dare la speranza,
tu, però, puoi infondere fiducia.
Dio solo può dare l’amore,
tu, però, puoi seminare l’unione.
Dio solo può dare la forza,
tu, però, puoi dare sostegno ad uno scoraggiato.
Dio solo è la via,
tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce,
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio solo è la vita,
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile,
tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a se stesso,
Egli, però, preferisce contare su di te”.
(Preghiera di una comunità del Brasile)
Che bella questa preghiera in cui risalta tutta la forza di una comune vocazione ad essere Suoi collaboratori ed annunciatori di un Regno che è già in mezzo a noi.
Saremo luce e basterà essere piccole fiammelle o sale e sarà sufficiente quel q.b. per dare Gloria al Padre nostro che è nei cieli, perché sempre sia santificato il Suo nome e non il nostro, in un continuo rendimento di grazie.
La nostra vita sia una perenne offerta a Lui gradita
Il vangelo di oggi è ricchissimo e ogni volta che lo leggo suscita in me pensieri diversi, una cascata di emozioni.
Sale e Luce hanno la capacità di penetrare nel profondo ogni cosa e, nel perdersi , estrarne l’essenza.
Spirito di Sapienza, vieni dentro noi!