Il segno di Giona

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Data :19 Luglio 2021

Un po’ ce l’abbiamo per vizio: chiederemmo segni per avere certezze, per essere sicuri di qualcosa, magari quando le parole non ci bastano. I segni però non si chiedono. I segni si danno per mano generosa di un donatore. Prima ancora che noi li si chieda. E devi solo avere occhi, mente e cuore per riconoscerli, per accoglierli. Poi occorre saperli decifrare, tradurre, andare oltre il segno a coglierne l’insegnamento.

Cresce a dismisura l’incapacità dei farisei di riconoscere Gesù stesso come il segno più eloquente e come accadde al tempo del profeta Giona per la città di Ninive, sono piuttosto i pagani, quelli che giudicheremmo non credenti, ad aver meglio compreso la predicazione del profeta e quindi la presenza stessa di Gesù. 

Gesù si affianca volentieri alla vicenda del profeta Giona. Certo occorre conoscerne la storia per comprendere in che senso Gesù è segno più grande ma, è vero, ci sono tante assonanze. Certo, Giona appare come il profeta disobbediente che inizialmente non vuole andare a Ninive. Certo Gesù non è il profeta che disobbedisce alla volontà di Dio. Piuttosto disobbedisce ai capricci degli uomini suoi contemporanei che gli chiedono con insistenza un segno.

L’analogia con Giona sta proprio in quella che appare come una sciagurata fine per lo stesso profeta ma che è piuttosto un nuovo inizio e per nulla una fine. Giona buttato a mare è il sacrificio che placherà la tempesta e salverà i marinai. Ma la balena che lo inghiottirà e lo riporterà sano e salvo sulla riva è salvezza anche per il profeta stesso il quale leggerà il segno e correggerà la sua rotta, recandosi finalmente a Ninive. La balena inghiotte e immerge per salvare. Così di Gesù: la sua croce e la conseguente sua sepoltura nel cuore della terra (che è fine accertata secondo canoni e usanze umane) sono già salvezza per l’uomo. La presenza di Gesù in mezzo alla sua generazione sembra veramente aver sollevato una tempesta tra quei quieti naviganti di farisei. Solo i pescatori di Galilea, che con Lui si trovarono in mezzo alla tempesta, sapranno che Gesù non è un agitatore di acque, un sobillatore di folle, ma piuttosto colui che placa il tumulto dei popoli, colui che quieta il vento e rappacifica il mare. E i discepoli si chiesero: «Chi è costui a cui anche il vento e il mare gli obbediscono?» (Mc 4,41).

La fine di Gesù in croce è salvezza per coloro che coglieranno il segno così come Giona quando si offre in pasto alle onde per placare il mare e salvare i compagni di un viaggio che non doveva andare così. Ma anche Giona ne uscirà salvo da questa tempesta. Così Gesù sarà salvato nella morte e, risorto, raggiungerà i suoi discepoli per annunciare loro la Parola della riconciliazione. Perché se Dio parla o ci fa segno, non è per la nostra fine ma per un nuovo inizio, la nostra conversione, la nostra vita nel suo regno, qui e ora, alla Sua presenza. Questo è il segno che non vogliamo accogliere, che rischiamo pure noi di fraintendere o di non decifrare. 

La storia di Giona ha lasciato il segno anche nell’arte, quando le storie bibliche si scolpivano nelle pietre. Siamo a Mozac, in Francia nella cattedrale di Saint-Pierre e Saint-Caprais. L’opera è riconducibile al XII secolo. Un capitello riporta tutta la vicenda di Giona in un prima e un dopo. Anzi, ad essere più precisi si direbbe in un dopo e un prima. Il capitello di Giona racconta prima l’esito felice, il segno compreso per poi far risalire l’osservatore all’antefatto enigmatico. Ti racconta la salvezza mentre già sei stato salvato. Due spigoli e non due facciate, una storia da leggere di taglio, da un’altra angolatura non semplicemente per come appare. Ecco dunque Giona portato in salvo sulla spiaggia dal pesce che lo aveva inghiottito, ecco la città di Ninive ancora in piedi ed ecco pure l’albero di ricino che offre riparo al profeta. E sul fianco, in un secondo sguardo il profeta che dormiva nella stiva della nave già dato in pasto al grosso pesce da uno dei marinai, tra due compagni che tentano in tutti i modi di portarsi in salvo: uno remando e l’altro affidandosi ciecamente alla sorte, quella stessa sorte che decretò che il profeta dovesse finire in mare. I segni sono dati, accadono. E solo dopo riusciamo a comprenderne la portata, il valore, il significato. 

Imprimi la tua immagine in me, Signore,
vorrei conoscerti e amarti.
Dammi di crescere nella conoscenza
finché Tu mi trasformi e io vedrò.

(sant’Agostino)

Dal Vangelo secondo Matteo (12,38-42)

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Signore,
la tua bontà mi ha creato,
la tua misericordia ha cancellato i miei peccati,
la tua pazienza fino a oggi mi ha sopportato.
Tu attendi, Signore misericordioso, la mia conversione
e io attendo la tua grazia
per raggiungere attraverso la conversione
una vita secondo la tua volontà.

Anselmo di Aosta


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Piccoli Pensieri (5)

Maria

Al mattino prima di iniziare le faccende di casa apro Otto giorni per riflettere, anch’io forse cerco segni o cerco di capire se sto seguendo il giusto percorso già tracciato per me dal mio Signore, di sera prima di coricarmi leggo le riflessioni fatte dai fratelli e sorelle della fede e mi sono di aiuto nelle mie riflessione sull’andamento della mia giornata, ringraziando il Signore.

25 Luglio 2021
... Alba

Ci sono momenti in cui mi interrogo sulla difficoltà di credere;altri momenti, invece, chiedo una piccola certezza dove rifugiarmi quando barcollo. Eccomi tra i farisei a chiedere garanzie, sono anch’io come loro? Se chiedo lo straordinario, so già che non mi basterà.
Signore non è questa la via giusta per conoscerTi: rimango sorda e cieca alla grazia che Tu mi doni. Tu abiti nel mio ordinario, nella mia quotidianità, cosa cerco altrove? Tanti sono i segni che mi dai, aprimi gli occhi. Ma tanta è anche la paura di rispondere all’invito, che mi chiede di fidarmi di Te.

19 Luglio 2021
Dania

Segni si chiedevano prima di Gesù, poi segni furono chiesti a Lui ed ancora oggi noi a volte chiediamo dei segni faticando a comprendere che un segno eloquente e tangibile dell’Amore di Dio lo abbiamo ricevuto: l’Eucarestia, quale memoriale che sempre ci ricorda che
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici…” (Gv 15)
Tu hai dato la Tua vita per la nostra vita, continui ad appassionarTi alle nostre vicende umane, provando compassione per le nostre fatiche e sofferenze. Aiutaci a sentire che sei con noi nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia finché morte non ci congiunga nuovamente a Te. Dall’Amore del Padre nasciamo e all’Amore del Padre torniamo alla fine dei nostri giorni, che sempre un soffio sono rispetto alla storia dell’intera umanità. Converti il nostro cuore e dirigi i nostri passi verso ciò che conta veramente: l’amore, nelle sue molteplici forme e manifestazioni.

19 Luglio 2021
Emanuela

Grazie per questo commento della scrittura tramite il capitello di un chiesa.
È sempre bello scoprire come gli uomini riescono a testimoniare e tramandare la fede nel tempo anche attraverso l’arte.
E imparare quanta bellezza c’è mondo ancora da conoscere…

19 Luglio 2021
Claudia

Chi è “la regina del sud”?
Uno dei tanti casi in cui internet non solo non aiuta,ma depista.
La “cultura anticristica” che si appropria di contenuti biblici e li vende come propri,considerandoli efficaci.
Uno dei tanti casi di “contraffazione” e controfigura zione da cui pochissimi possono difendersi, il vuoto religioso e spirituale vede mandrie e greggi allo sbando.

19 Luglio 2021

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