La sottigliezza delle cose elevate

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Data :10 Giugno 2021
Andrea Galvani, Instruments for Inquiring into the Wind and the Shaking Earth (strumenti per indagare sul vento e sulla terra che trema), Opificio Golinelli, Bologna – 2019

Lo disse chiaramente che non era venuto per abolire la Legge e i Profeti. Come avrebbe potuto cancellare i testi sacri che fondavano la fede del popolo di cui faceva parte? Nessuno si sarebbe permesso. Si accorsero tuttavia che aveva uno sguardo differente sulla realtà: lo ascoltavano mentre pronunciava le beatitudini come fossero un nuovo codice, una nuova legge.

Fermo restando dunque la grandezza della Legge e dei Profeti, provò ad accostare ai grandi comandamenti, istruzioni dettagliate per la vita quotidiana. Così dettagliate da sembrare sottigliezze, pignolerie. A scanso di equivoci, specificò prima di non considerare minimi questi suoi approfondimenti. A riprova del fatto che non voleva abolire i grandi comandamenti, scelse di compierli e di approfondirli.

«Ma io vi dico… » è la formula attraverso la quale iniziava i suoi approfondimenti, le sue applicazioni alla vita quotidiana, per evitarci proprio quella giustizia da scribi e farisei nella quale noi stessi, a distanza di tempo rischiamo di cadere. Come? Molto semplicemente così: Uccidere? Non ho ucciso. Rubare? Non ho rubato… è così che spesso e volentieri ci (auto)assolviamo, considerandoci poi «non così male».

Il Vangelo non è un «grosso modo» per stare al mondo, quanto piuttosto un modo ancor più sottile di guardare la realtà. I suoi precetti sono raffinati. La Parola del Vangelo ci chiama ad uscire dalle nostre bassezze, dai nostri meschini arrangiamenti in favore di una giustizia che vorremmo solo a nostro favore e che quindi giustizia non è più. La tentazione è proprio quella di non badare a sottigliezze quasi fossero inezie e dettagli.

Qualche tempo fa, un artista – Andrea Galvani – mise in mostra in alcuni spazi espositivi di città italiane come Bologna e Roma, alcune equazioni matematiche che hanno cambiato in modo radicale il nostro modo di vedere e interpretare la realtà e la complessità dell’universo.  Dieci sculture, un paesaggio numerico incandescente come lui stesso lo definisce. Una recensione riportava a proposito di queste opere ciò che sta scritto nel titolo di questo pensiero quotidiano: la sottigliezza delle cose elevate. 

Non badate troppo al riferimento artistico: nessuna analogia tra la matematica di queste formule sospese e i precetti del Vangelo. Eppure quella medesima sottigliezza tipica delle cose elevate mi pare un buon commento a questi affondi che Gesù fa sulla Legge stessa. Venivano da Dio quei comandi che Mosé aveva ricevuto sul monte ed aveva inciso su tavole di pietra. Vengono dall’alto, dall’Altissimo. Quel giorno sul monte, guardandosi attorno Gesù vide quanto grossolanamente gli uomini trascurano i comandi del Signore. Se ne accorse proprio guardando i poveri, gli afflitti, gli oppressi. Non si diede per sconfitto e, chiamandoli «beati», li invitava a non darsi neppure loro per vinti. Riprese ad uno ad uno i grandi precetti venuti da Dio e li raffinò con le sue stesse parole e durante la sua esistenza terrena. Non per scrupolo, non per pignoleria. Semplicemente perché l’uomo riscoprisse di essere all’altezza dell’amore.

Noi ti ringraziamo, Signore
perché non ti stanchi di indirizzarci parole
che confermano la tua bontà verso l’uomo.
Manda a noi il tuo Spirito:
passa al fuoco la nostra fede
e donaci di vivere nuovi esodi:
dalla tristezza alla gioia,
dalla disperazione alla pace,
dalla sfiducia alla confidenza,
dalla paura alla fede,
dal buio alla luce,
dalla morte alla vita;
consapevoli che Tu abiti in mezzo a noi,
roccia stabile che mai ci lascia soli.
Benedetto nei secoli dei secoli.
Amen.

Dal Vangelo secondo Matteo (5, 20-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti,

più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.

Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

(salmo 18b)


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Piccoli Pensieri (1)

Leggere il testo di oggi mi ha riportata alla mente un evento accaduto qualche settimana fa.
Ordinaria amministrazione tra fidanzati neo-conviventi: lui ODIA fare shopping, io “lo costringo” ad andare insieme a prendere dei pantaloni per lui che, avendoli rotti quasi tutti, non ne aveva più. Essendo un tipo muscoloso non è facile trovare il modello giusto per lui, decido quindi di portarlo in negozio (un po’ più caro della media) che tiene molte marche. Non senza fatica, troviamo un modello che gli va bene e lo compra. Lui non lo sa ma io, spinta dalla convinzione di fare una cosa bella, me ne faccio tener da parte altre due paia di colori diversi che passerò a ritirare di nascosto. Purtroppo l’esperienza generale lo mette così di cattivo umore che continua a ricordarmi quanto sia infastidito da quell’acquisto anche a distanza di giorni. Sulle prime io non dico nulla, convinta di aver agito per il meglio e fiduciosa che quando, al momento opportuno, dovessi fargli dono degli altri due pantaloni presi ne sarebbe felice. Progressivamente inizio a preoccuparmi più seriamente e colpevolizzarmi per quanto ho fatto, al punto che un giorno scoppio in lacrime. Lui si preoccupa ed insiste per capire cosa mi faccia sentire male ma io, preoccupatissima di essere trattata peggio, o magari lasciata, se gli rivelassi il motivo, glisso. Eppure dentro me qualcosa mi spinge a cercare di sbloccarmi… Sino a che, molto più tardi la sera, a letto lo abbraccio e -in un fiume di lacrime- balbetto con estrema fatica il motivo del mio pianto: mi sento terribilmente in colpa per avergli comprato altri due pantaloni di nascosto. Il tutto si conclude in un fiume di lacrime reciproco, tra scuse e rassicurazioni che ci ha resi più uniti di prima. Ma capire le ragioni degli altri, esporsi alla disponibilità di accogliere istanze anche opposte alla propria per trovare un punto in comune non è sempre facile. Questa discussione con il mio fidanzato si è risolta anche perché, per quanto siamo ancora “inesperti” l’uno rispetto all’altro, il sano amore reciproco ci spinge a venirci incontro. Ma nella quotidianità è ben più difficile ricordarsi di mantenersi sempre aperti al dialogo. Non ci si impegna troppo a sistemare quello che “non è così importante”, senza sapere quanto le ripercussioni di questa nostra noncuranza potrebbero inficiare la serenità di qualcun altro. Forse il messaggio del vangelo di oggi sta proprio qui: un incoraggiamento a stare attenti SEMPRE e non “quando è più importante”.

10 Giugno 2021

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