L’ascolto è il grembo

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Data :10 Ottobre 2020
Margarita Sikorskaia, Il miracolo dell’amore

Signore Dio e Padre nostro, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.

Dal Vangelo secondo Luca (11, 27-28)

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Stava ancora parlando per difendersi da coloro che lo accusavano di essere imparentato col principe dei demoni, quando dalla folla un grido femminile cerca di stemperare la tensione di quel momento. Immaginate anche solo in vociare della folla che lodava Dio per il prodigio operato da Gesù, le urla di coloro che invece chiedevano un segno dal cielo e coloro che mormorano tra loro per poi scagliare come frecce parole amare di accusa a Gesù. In mezzo a queste voci di uomini, in mezzo a queste discordanze e differenze di opinioni, Luca, come un tecnico del suono nella cabina di regia, alza il volume della voce di Gesù e ce ne fa udire il messaggio.

È giunto a voi il regno di Dio“: dal primo giorno della sua vita pubblica non smise mai di dirlo e nessuno potè far tacere questo annuncio che è il Vangelo stesso. Il regno di Dio è in mezzo a noi. Invocare la venuta del regno nella preghiera è, in fondo, chiedere a Dio di fare di noi uno spazio accogliente per questo regno che già e sempre viene incontro all’uomo. In mezzo al trambusto e al vociare, tra un “si dice” e un “Hai sentito…?“, occorre cercare il regno che non è neppure questione di cibo e di bevande… ma è giustizia, gioia e pace nello Spirito (Rom 14,17).

Una donna si fa coraggio, alza la voce e grida una beatitudine. È una donna che fa sentire il vero bisogno di ogni persona. Non sappiamo se lei pure è madre o se, al contrario, è sterile e non ha potuto aver figli. Da voce alla ricerca di felicità iscritta in ogni persona. Lascia sottintendere che la vera felicità di una donna è proprio nel suo essere madre, nell’aver generato nuova vita, una creatura già differente da lei seppure uscita dal suo grembo e allattata al suo seno. Non c’è felicità più grande per una madre di avere in braccio il frutto del suo seno, poterlo allattare e coccolare e passare il tempo a contemplare quella nuova creatura che è già altro da lei stessa. Ripeto: non sappiamo dire se grida di una beatitudine da lei pure condivisa o se parla per nostalgia di una maternità mai realizzata. 

Gesù soltanto avrà colto in verità il senso di quella beatitudine urlata di mezzo alla folla e prende spunto per proclamarne un’altra dalla sua stessa bocca, una beatitudine che non crea gelosie se solo i presenti si aprissero all’ascolto delle sue parole. Può forse una madre provare invidia per un figlio altrui o per un’altra donna perché è madre? Non saprei, ma neppure si può escludere. Sta di fatto che Gesù intende non lasciare più spazio neppure a questo genere di questioni: la vera beatitudine è nell’ascolto e ciascuno può creare nella propria esistenza, nell’arco della sua vita come nel corso di ogni giornata uno spazio idoneo all’ascolto, un grembo dove fare posto alla parola di Dio che giunge a noi come un seme che feconda la nostra vita.  

Il regno di Dio non è questione di vestito: neppure del primo tessuto epidermico che ci ha riparati dal freddo prima che uscissimo nudi dal seno di nostra madre. Il regno di Dio non è questione di cibo e bevanda: neppure del latte che ci ha nutriti fin dai primi mesi di vita.

Sono giorni che non smetto di pensare ad una madre che vive ad Assisi, Antonia Salzano. Cosa proverà questa donna proprio oggi, sabato 10 ottobre, nel sentire che suo filgio, Carlo Acutis, sarà proclamato beato non solo dal Signore ma anche dalla Chiesa? Si sentirà forse più beata di altre madri? Sentirà forse un certo compiacimento o confesserà che il Signore ha fatto cose più grandi nella sua casa? Le testimonianze che lei e altre persone hanno donato di quel figlio sono concordi nel sostenere, senza ombra di dubbio, che quel figlio ha deciso presto di nutrirsi della Parola di Dio e dell’Eucarestia. Non sono passati secoli… praticamente sono cose dell’altro ieri. Qualcosa che, ai nostri giorni, sembra avere il sapore di una rarità o addirittura dell’impossibile. E sempre possibile a Dio. Ovunque e comunque. 

Beati dunque coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono.

Margarita Sikorskaia, Il miracolo dell’amore II
Daniele Rovaris, ritratto di Carlo Acutis, dipinto in occasione della sua beatificazione e da domani esposto nella chiesa parrocchiale di Lurano.

Signore, mi manca la capacità di ascolto.

Non so ascoltare la natura, il prossimo e nemmeno me stesso.

Fa’ che ascoltandoti diventi più sensibile e più attento

a ciò che mi circonda e a ciò che avviene in me,

nella mia mente e nel mio cuore.

Tu non ci hai creati per vivere nell’inconsapevolezza,

ma per conoscerti, amarti e lodarti.

Insegnami, sin dal primo mattino

a fare silenzio nella mia mente e nel mio cuore

affinché possa percepirTi attraverso il mio respiro,

i battiti del mio cuore, i riflessi della luce,

le persone che mi hai messo accanto

in famiglia, sul posto di lavoro, nelle varie occasioni sociali.

Aiutami a percepire il mistero della tua presenza paterna

negli avvenimenti gioiosi e tristi della mia vita.

Che io possa riconoscere anche nelle più piccole cose.

Donami la capacità di ascoltare per amarti

e lodarti in eterno! Amen.


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Piccoli Pensieri (4)

Savina

Possa il Signore aiutarci nell'”ascolto” della Parola, svuotando noi stessi perché la Parola trovi posto in noi e, con l’aiuto dello Spirito Santo, porti frutto per noi e per chi ci sta accanto.
La preghiera di questa riflessione bene descrive la difficoltà dell’ascolto.
Anche gli operatori dei “centri di ascolto Caritas” vengono preparati con corsi di formazione.
Accogliamo l’invito di Gesù a vivere l’ascolto e le opere buone che ne scaturiscono come una beatitudine che dona gioia.
Signore, insegnami ad ascoltare.

10 Ottobre 2020
Dania

“Se uno osserva la Tua Parola non vedrà la morte in eterno…”, che sia così per tutti coloro che ci provano ogni giorno.
Facci attenti ascoltatori perché si possa essere sempre più osservanti,
grembi accoglienti, fecondi, come quello di Maria, per essere anche partorienti con l’aiuto Tuo e del Tuo Santo Spirito.

10 Ottobre 2020
Alba

Beatitudine inizia con l’ascolto della Parola, cercare con tutte le forze di rendere il nostro cuore terreno buono,dove il seme possa crescere ed orientare le nostre scelte quotidiane.
Maria, colei che per prima ha custodito la Parola di Dio, ci aiuti ad ascoltare Gesù e farci testimoni di ciò che ascoltiamo.

10 Ottobre 2020
Emanuela

Grazie a quel grembo che ti ha accolto e, non senza sofferenze, donato a noi.
Grazie a queste madri, Maria e Antonia, perché si sono fatte apostole silenziose dei loro figli. Esempio di accoglienza e di ascolto, da seguire.

10 Ottobre 2020

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