Magnificat versione 2020: proviamo a comporlo insieme?
(1Sam 1,24-28 / 1Sam 2 / Lc 1,46-55)
Il corpo della giovane ragazza di Nazareth già si stava modellando e preparandosi ad assumere la forma di madre. Lo Spirito santo, ombra dell’Altissimo, che le aveva riempito il grembo, le dilatò pure l’anima. L’inizio del cantico di Maria meglio si potrebbe tradurre come «dilata il Signore l’anima mia». Nel grembo è madre del Figlio dell’Altissimo. Nell’anima è da sempre figlia di un’intero popolo che trova qui condensate tutte le attese. Dice un salmo: «Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore» (119,32). Maria, che in fretta corse alla casa della cugina Elisabetta, ha davvero il cuore dilatato per aver osservato la parola dell’angelo. Il suo cantico di lode, il Magnificat, racconta le grandi opere che Dio ha compiuto nella storia servendosi di piccoli e umili.
Attorno alla nascita di Gesù e di Giovani Battista sono fiorite parole di meraviglia, canti stupendi che la Chiesa ha disposto sapientemente per i suoi figli nella preghiera quotidiana. Le parole di Zaccaria, che ascolteremo nella vigilia di Natale, stanno nella preghiera del mattino: si canta il sole che viene ad illuminare chi giace nelle tenebre. Il canto di Maria al tramonto del sole, nella preghiera del vespro, come a riconoscere le grandi opere di Dio nella fragilità dei suoi servi. E prima di coricarsi, la preghiera del vecchio Simeone, l’uomo che attende la consolazione e che chiede di potersene andare nella pace.
Sono cantici che trovano a loro volta ispirazione in altre parole disseminate nel passato. Sono sempre canti di vittoria, che danno un tono di compimento… quasi che senza queste parole mancasse qualcosa a completare l’opera. Senza cantici di lode in effetti manca proprio qualcosa alla nostra esistenza e noi siamo maggiormente esposti al rischio della tristezza e dell’insoddisfazione. Meglio custodire l’umiltà delle creature, che sanno fare i contri con i proprio limiti e con gli anni in cui si vive, e ricavarci spazio e tempo per cantare le grandi cose che Dio ha compiuto. E se fossimo qui unicamente per questo? In effetti dev’essere così: siamo qui per farci voce di tutte quelle creature a cui manca la parola.
Attorno ai giorni natalizi fioriscono sempre parole di lode, di stupore, di felicitazioni. Probabilmente è anche per questo che celebriamo il Natale di Cristo. Il ricordo della nascita di Cristo ci riporta col pensiero alla gioia che ogni figlio venuto al mondo ci ha portato in dono. Al termine dell’anno poi siamo soliti radunarci attorno all’Eucarestia per ringraziare il Signore dell’anno che volge al termine. Lo faremo anche quest’anno, ma posso comprendere che potrà risultarci più difficile e ancor più numerosi saranno coloro ai quali potrebbero mancare le parole della lode e del ringraziamento. Proviamo a fermarci un’istante oggi e pensare non tanto ad un intero cantico magistralmente composto, quanto piuttosto ad un solo versetto, una sola riga, una sola frase. Un motivo, anche solo uno, per cantare “Magnificat“. Al Signore.
Come in tutti gli altri articoli, sotto il titolo e accanto alla data di oggi, c’è il simbolo di nuvoletta da fumetto. È lo spazio per te, per poter scrivere questa semplice frase di lode, di ringraziamento al Signore. Una parola oltre il lamento, oltre il dolore, oltre la morte. Chissà che possiamo comporre un nostro canto di lode, un Magnificat in versione 2020. Lo canteremo simbolicamente qui il mattino del 31 dicembre e all’Eucarestia serale dello stesso giorno. Buona giornata!
Per ascoltare l’antifona di questo giorno, clicca sulla freccia bianca nella barra sottostante
O Re delle Genti, da loro desiderato,
e pietra angolare, che riunisci tutti in uno:
vieni, e salva l’uomo, che hai plasmato dal fango.
O Rex Gentium, et desideratus earum,
lapisque angularis, qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem, quem de limo formasti.
Dal Vangelo secondo Luca (1,46-55)
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Dacci, Signore,
questa beatitudine,
facci capaci di vederti anche là,
dove tu non risplendi:
nel cielo nebbioso,
nella brezza leggera,
nella normalità del nostro vivere
che fu anche la normalità del tuo vivere,
sopra alla nostra terra
(e la trasfigurazione
fu una breve parentesi
aperta e chiusa;
e i miracoli
che quasi parevan fatti controvoglia,
per guarire la gente).
Dacci, insomma,
di credere in Te
anche là dove non ti riveli nei prodigi
ma ti nascondi nella quotidianità.
(Adriana Zarri)
Grazie per gli incontri illuminanti che TU doni alla mia vita.
Stupore e meraviglia crea l’impossibile del Natale, perché il Dio dell’impossibile è
entrato nella storia e nella mia vita….
Ed anche nella mia vita ha compiuto meraviglie. Lode a Dio!!!
Beati noi che ascoltiamo e accogliamo ogni giorno la Sua Parola.
Magnifichiamo il Suo Nome, rendiamo grazie per le meraviglie del Suo Amore.
“Misericordia Io voglio e non sacrifici” accogliamo la Sua Misericordia e in quanto “misericordiati” andiamo incontro a chi ci sta accanto, e tutti insieme, come i pastori, andiamo a contemplarLo nei nostri presepi.
Non ti abbiamo conosciuto, non ti abbiamo udito, ci lasci liberi di scegliere nel bene e nel male, ma ci hai reso capaci di credere in te ci hai donato la fede. Aiutaci a mantenere viva questa fiamma affinché possiamo vivere nella tua luce anche nei momenti bui.
Il volto di un bambino ,è i tuo volto Signore tu ti sei fatto piccolo x insegnarci che nessuno è poca cosa ai tuoi occhi…per questo ti lodo .
Con Maria, piccola donna di Nazareth insegnaci a a sceglie solo il bene che diventa benedizione x tutt.
Ti lodo e ti ringrazio o Dio, perché davvero mi sento amata da te.
Ci sei quando tutto va come deve, ci sei stato e so che sempre ci sarai anche nelle fatiche.
Solo sostienimi, nel tener viva e crescente la mia fede.
Grazie, Signore perché mai come in ” questo tempo ” mi hai permesso di incontrarti nell’ascolto della parola, nella buona lettura e… nello sguardo degli altri.
Nei momenti difficili è bello sentirti vicino o Signore!
Come un fuoco che rilascia il giusto calore…
Tu mi sei accanto Signore. Sempre. E allora penso che dietro le nuvole c’è sempre il Sole…
Grazie, Signore, per questo Natale raccolto, così più vicino al tuo.
Aiutaci a non viverlo come una forzatura obbligata dalla pandemia, ma come l’occasione per tornare alle radici più vere della nostra fede, per una vera condivisione con gli ultimi e gli umili, che solo tu sai esaltare.
Benedetto il Signore e Beata colei che ha scelto “qual madre piena di bellezza”… E Beati noi quando tenendo in mano quel pezzetto di pane comprendiamo che è lì la nostra salvezza, il vero ristoro di anima e corpo. Tutto in un piccolo pezzo di pane, ma del resto Lo possiamo ritrovare solo nelle piccole cose, che Lui stesso rende grandi, come quel “piccolo cucciolo d’uomo e di donna” venuto per la salvezza del mondo intero, per ridare la vita a quanti, in un modo o nell’altro l’avevano perduta. Che il Natale sia ogni volta scoperta e riscoperta
Il nostro Magnificat : Abbiamo iniziato il nostro cammino insieme, e Tu (Signore) sempre ci hai guidati. Tutti i giorni ti incarni nella nostra vita.
” Lode al Re dei re”
Grazie di cuore a Dio che mi ha spinta a riprendere l’università facendomi riscoprire la bellezza della scoperta!
È bello sapere che non si smette mai di imparare.
Grandi cose sanno fare i bambini se hanno adulti che credono.