Materia fragile ma malleabile… anche da uno sguardo e da una parola

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Data :1 Novembre 2020

Tutti i Santi

(Ap 7,2-4.9-14 / Sal 23 / 1Gv 3,1-3 / Mt 5,1-12)

Grazie a Te, o Padre, creatore del cielo e della terra, che hai rivelato queste cose ai piccoli e ai semplici. Grazie a Te, Cristo, Verbo di Dio, principio di ogni intelligenza. Grazie a Te, Spirito, fuoco che brucia ogni bruttura, paraclito dell’umanità, gioia dei poveri. Amen.

(David Maria Turoldo)

Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Questa mattina, mentre scrivo al levar del giorno, una nebbia abbastanza densa avvolge la campagna. Il freddo inumidisce e lo si percepisce maggiormente per questa morsa umida che è la nebbia. Perfino gli animali domestici si fanno più letargo e privilegiano stare appallottolati al calduccio. È la stagione e la terra delle nebbie questa. Dispiace solo di non avere un piccolo colle, un rigonfiamento della costa terrestre che permetta ogni tanto anche a noi, gente di pianura, di salire ed avere una prospettiva differente. 

Non un monte dalle sommità rocciose, non una montagna da scalare. Una piccola collina sufficiente per avere una visione che abbracciasse tutti i presenti in un solo colpo d’occhio. Non per amore dei numeri, per calcoli o statistiche. Soltanto per rendersi conto che sono tanti coloro che desiderano quella Vita, quella Vita di Dio che si rendeva più manifesta nell’uomo Gesù di Nazareth. Le sue parole, i suoi gesti, perfino il suo sguardo… dicono la bellezza di Dio, la bellezza di stare con Lui, di vivere in sua compagnia, sotto il suo sguardo. Salì dunque sul monte non per prendere distanze ma per farsi ancor più vicino. Salì sul monte per avere una prospettiva migliore, uno sguardo che abbracciasse tutti. La Sua compassione, quella tenerezza che prova per ogni creatura e ancora più per ciascuno dei suoi figli, si fa ora palpabile. 

Aprì la bocca e si mise a parlare. Dall’abbondanza del suo cuore gli uscì questa perla di discorso. E non si commentano le beatitudini. Che bisogno hanno di essere spiegate quando esse parlano di coloro sui quali il Signore posa il suo sguardo? Ciò che noi possiamo fare è muovere quei passi per avvicinarci maggiormente a Lui, perché la sua parola si faccia più udibile tra mille notizie che confermano la nostra fragilità: morte, violenze, persecuzioni, oppressione, ingiustizia. Avvicinarci ancor più a Gesù per ascoltare le sue parole e metterle nel nostro cuore mi pare un’ottima prospettiva perché le nostre esistenze prendano quella precisa forma che la Parola indica.

Siamo materia fragile, ce ne accorgiamo quotidianamente e ancora più in questo tempo. Ma restiamo materia modellabile. L’indurimento è il grande errore. Tutti i santi, che oggi contempliamo in uno sguardo d’insieme, hanno modellato la loro esistenza, le hanno dato forma a partire dalle parole del Vangelo. La santità che è di Dio, ha trovato posto nelle loro esistenze e in loro c’era quest’unica consapevolezza di “essere misericordiati” (questo meraviglioso neologismo coniato da papa Francesco): vivere avendo sempre nella mente, nel cuore, nelle orecchie, e perfino nei piedi e nelle mani, in ogni cellula del proprio essere questa profonda convinzione: buono è il Signore e la sua bontà per noi non conosce confini, né di tempo né di spazio. 

Di colpo anche le nostre corte visioni, le nostre sempre più chiuse prospettive potrebbero allargarsi. Si sente gridare sempre più forte la paura di un futuro incerto o inesistente. A volte qualcuno osa una domanda che ha già il sapore di una speranza: “Ma quale futuro?”. Ciò che dalle Beatitudini sappiamo è che al presente è possibile dare una prospettiva e una piega più decente. Soltanto ascoltiamo Lui. Maggiormente. 

Aprici gli occhi, o Dio,

facci vedere ciò che non si vede,

facci danzare coi beati

e guardare i tuoi occhi:  

più vasti di una piana innevata,

più bianchi di un gelido novembre,

più caldi di un fuoco acceso,

in una notte d’inverno. 

(Adriana Zarri) 

Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te.

Ora e per sempre, voglio lodare il tuo grande amor per me.

Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai,

con tutto il cuore e le mie forze, sempre io ti adorerò.

Popoli tutti acclamate al Signore,

Gloria e potenza cantiamo al Re,

mari e monti si prostrino a Te,

al tuo nome, o Signore.

Canto di gioia per quello che fai,

per sempre Signore con Te resterò,

non c’è promessa non c’è fedeltà che in Te.

Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te.

Ora e per sempre, voglio lodare il tuo grande amor per noi.

Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai,

con tutto il cuore e le mie forze, sempre io ti adorerò. 


Santi e sante di Dio di cui la vita e la morte

hanno gridato il Cristo sulle strade del mondo

pregate, pregate per noi.

Apostoli del Signore, testimoni del Cristo risorto

pregate, pregate per noi.

Martiri di ogni tempo, testimoni di Cristo, testimoni di Dio,

testimoni di Cristo fino all’effusione del sangue

pregate, pregate per noi.

Santi e sante di Dio di cui la vita e la morte

hanno gridato il Cristo sulle strade del mondo,

voi tutti, geni possenti della Chiesa, testimoni della sua fede, 

pregate, pregate per noi.

Santi sposi della Povertà,  voi tutti fedeli servi del Signore,

pregate, pregate per noi.

Voi tutte, consacrate del Signore,

voi che dal chiostro e dal carmelo siete preghiera viva della Chiesa,

pregate, pregate per noi.

Voi pure, santi della nostra casa,

moltitudine immensa di poveri e piccoli,

che ogni giorno accogliere in voi la Pasqua  del Signore risorto, 

che ogni giorno viveste sotto lo sguardo di Dio,

moltitudine immensa che popolate il cielo,

pregate, pregate per noi.

(Henri Trouillet)


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Piccoli Pensieri (3)

Dania

Bello poter vivere il Sacramento della Confermazione in questa giornata…per ricordarsi che da sempre e per sempre Dio ci conferma nel Suo Amore attraverso lo Spirito Santo che è Amore. Basterebbe forse questo per sentirsi beati, perché
“misericordiati” da Colui che non ha mai smesso di donarci la Sua Misericordia. Grazie a tutti coloro che hanno reso così bella, profonda ed unica questa celebrazione. L’essenziale, anche nella semplicità, non viene mai meno. Ancora grazie a nome di tutti i cresimandi e dalle loro famiglie.

2 Novembre 2020
serena

…Oggi, primo novembre…, per i cristiani è la festa di Tutti i Santi, di tutti coloro che sono morti nell’amore di Dio, di tutti coloro le cui anime godono l’estasi del cielo. Io credo che tutti quelli che hanno fatto una cosi bella morte […] offrendo volontariamente la vita a Dio, godano ora nella felicità della visione di Dio. Li ricordiamo tutti oggi, primo novembre.

(Meditazioni per ogni giorno dell’anno liturgico. Madre Teresa di Calcutta)

1 Novembre 2020
Claudia Vignati

Buongiorno, questa lettura ha già scaldato la mia giornata e mi ha ricordato la mia Assisi.
Grazie

1 Novembre 2020

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