Non spegnerà una fiamma

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Data :17 Luglio 2021
(Es 12,37-42 / Sal 135 / Mt 12,14-21)

La questione delle spighe strappate in giorno di sabato fu l’occasione per far comprendere che la posta in gioco è sempre l’uomo. La Legge è per aiutare il cammino dell’uomo e non per incastrarlo in un vicolo cieco. In seguito si recò nella sinagoga, secondo il suo solito, come si dice altrove nei Vangeli. E proprio dentro la sinagoga la questione del sabato si fece ancora più accesa. I farisei colsero l’occasione di questo passaggio in sinagoga per aggravare la sua situazione già sensibilmente compromessa quanto all’osservanza del sabato. Quel giorno, nella sinagoga, c’era un uomo dalla mano inaridita. 

Per accusarlo, domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene» (Mt 12,10-12). E quindi lo guarì. Fu l’occasione ancora più esplicita per tentare già il complotto contro questo Signore del sabato che risana l’uomo. 

E qui comincia il nostro brano di Vangelo. Accanto alla condanna dei farisei tutta tesa a screditare la missione di Gesù e a gettarlo nel buio della morte, si accende una luce piena di speranza e di consolazione attorno alla sua missione, luce che viene dalla stessa parola di Dio. Difficile sapere cosa venne letto nella sinagoga quel giorno ma potrebbe essere perfino illuminante pensare che si trattasse proprio del passo citato da Matteo. Mi piace pensarlo. Come succede spesso quando siamo in ascolto della Parola di Dio. Sembra proprio che quella parola arrivi alle nostre orecchie, al nostro cuore meglio di altre, come se fosse indirizzata proprio a noi.

La citazione del profeta Isaia diventa una didascalia alla vita stessa di Gesù che i farisei non sanno – o non vogliono? – leggere quale illustrazione di Dio. Gesù ci ha mostra Dio ma per chi non vuole vedere nel Figlio di Dio i tratti distintivi del Padre e continuamente si appella alla Legge, viene rimandato alle parole dei profeti che già vedevano ciò che i farisei non vogliono vedere. 

I farisei vogliono spegnere la Luce che splende nelle tenebre; al contrario Gesù non spegnerà nemmeno lo stoppino di una fiamma smorta. Non c’è spirito di rivalsa o di contesa in Gesù. Egli proseguirà il suo cammino continuando a fare il bene nel modo più discreto e silenzioso. Anche la più piccola delle luci illumina sempre.

Vieni Santo Spirito,
facci trovare le vie per attenderti in preghiera,
e per accogliere il tuo sguardo
che custodisce, pieno d’amore,
la vita di ciascuno di noi.

Dal Vangelo secondo Matteo (12,14-21)

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Voglio stare in silenzio,
Signore, e attenderti.
Voglio stare in silenzio e
comprendere la tua realtà.
Voglio stare in silenzio
per essere vicino alle cose
da te create e
ascoltare la loro voce.
Voglio stare in silenzio
per riconoscere, fra tante,
la tua voce.
«Quando ogni cosa
era immersa nel silenzio
– dice la Bibbia –
la tua parola di potenza
venne dal cielo».
Voglio stare in silenzio
e scoprire, stupito,
che tu hai una parola
per me.
Non sono degno
di accoglierti, Signore,
eppure: pronuncia
una sola parola
e l’anima mia vivrà.

Jörg Zink


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Piccoli Pensieri (5)

Dania

“Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai,
con i miei fratelli incontro a te verrò. Se mi accogli mio Signore altro non ti chiederò…”.
La Sua Parola alimenta questa luce ed è Parola sempre nuova perché nuovo è ogni nostro giorno e noi con lui.
Siamo il frutto del nostro ieri ed il desiderio del nostro domani ma con la sola e grande occasione di vivere bene il nostro oggi. Che il Signore ci aiuti ad essere “instancabili nel pregare, perseveranti nel fare il bene ed operosi nella carità”.

17 Luglio 2021
Emanuela

Giovedì nell’incontro di cate-nic si parlava della guarigione del cieco nato.
Un accenno al fatto che le guarigioni operate da Gesù in giorno di sabato fossero contestate dai farisei ha fatto scattare spontanea la domanda dei ragazzi: perché? Che male c’è a fare del bene anche in giorno di riposo?
I ragazzi davano per scontato qualcosa che Gesù ha faticato a far capire ai suoi contemporanei, per la quale si è sacrificato.
Voglio considerarlo il segno che la fiammella, per quanto piccola, non si è mai spenta, ma continua con pazienza, e con i tempi di Dio che non sono i nostri, a portare la Sua luce nel mondo…
Proprio come l’ha donata al cieco nato.

17 Luglio 2021
Suor Regina

Se penso al comportamento di Gesù di fronte ai suoi oppositori, mi stupisce: Lui continua con fermezza ma senza risentimenti a fare il Bene soprattutto ai più deboli e fragili. Quanto insegnamento per noi che di fronte a coloro che ci sono ostili cerchiamo ragioni, cerchiamo giustificazioni… Signore, rendici capaci di continuare nella semplicità a compiere il BENE, sicuri che la strada giusta è quella della libertà interiore e non quella del guadagno di consensi.

17 Luglio 2021
Gianna

È proprio vero, tante volte ascoltando il Vangelo, ho sentito che parlava e parla proprio a me, a volte consolandomi, a volte per darmi forza, altre volte per accompagnarmi a perdonare. È davvero una fiamma sempre viva, la Parola, è necessario non farla affievolire.

17 Luglio 2021

Quanto è potente questo annuncio che anticipa la “rivoluzione della pace” che porterà Gesù. Una rivoluzione quieta, fatta di piccoli gesti. Una rivoluzione che si intesse nella quotidianità e la rivoluziona dal di dentro perché porti frutto. Credo che sarebbe davvero utile che ce lo ricordassimo un po’ tutti. Dell’importanza del quotidiano dico… Ma non tanto per ricordarsi di “seguire i precetti”, quanto più nel ricordarci di “agire amore” prima di tutto, in ogni circostanza, in ogni anzione. E sta poi qui la fatica più grande: resettare ogni azione in base a questo unico focus primario. Non che sia facile… Ma se già tutti ci mettessimo a provare credo che molto potrebbe cambiare.

17 Luglio 2021

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