Ogni anno, il 18 marzo

Ogni anno, il 18 marzo

Non vorrei più vedere quell'immagine che ha motivato la scelta di questa data. Non per dimenticare o per rimuovere, ma come a stendere oggi un nuovo velo di rispetto. Sarà anche servito mostrare al mondo a che punto eravamo ma certe immagini cozzano con molte altre. Sullo stesso schermo. Dei nuovi ed esili alberi piantati per un po' di anni ci chiederanno di fare un gran bel salto in avanti ad immaginare quando quel bosco sarà fitto e rigoglioso. Questa giornata è un invito quasi paradossale che ci chiede un balzo prospettico in avanti. È la Vita ad attenderci sempre. Come il giorno che ci sveglia e, per chi crede, Lui, che sempre ci dice: "Sono qui!"

Data :18 Marzo 2021
… perché per amare bisogna essere in due

… perché per amare bisogna essere in due

La madre per far nascere il figlio deve spingerlo fuori. È il figlio stesso che vuole uscire. La madre non ha che assecondare con dolore quel desiderio di venire al mondo. Più volte sarà così. Il padre, che con la madre ha costruito la casa, ad un certo punto dovrà accompagnare il figlio nel mondo (... quale mondo?) Come nel profondo di ogni essere umano, Gesù portava dentro questa grande nostalgia: di Un Padre il cui lavoro è sempre chiamare alla vita e introdurre nel mondo. Un lavoro eterno, che non avrò mai fine. E lui, il Figlio unigenito del Padre, se ne andava in giro a cercare fratelli. Lo avrebbe detto anche ai morti!

Data :17 Marzo 2021
Una Parola che agita le acque

Una Parola che agita le acque

Siamo immersi negli splendidi racconti giovannei e ogni volta la percezione è proprio quella di un incontro che rigenera, risolleva. L'acqua porta già in sé il segno forte della vita, ma anche della morte. Volontà di nascere e rinascere o rischio di annegare e di essere travolti? L'Uomo, non solo non riesce a tuffarsi pienamente nella Vita ma neppure riesce ad uscire da certi loop mentali che solo vere paralisi dello spirito. Una domanda agiterà le acque interiori di un uomo che già ristagna ai bordi dell'esistenza. Abbiamo bisogno di una domanda che agiti le nostre acque di rassegnazione, che risvegli in noi una coscienza di ciò che siamo realmente.

Data :16 Marzo 2021
In corso d’opera (La Parola prende corpo)

In corso d’opera (La Parola prende corpo)

Potremmo anche dire che il nostro tempo è tempo di visioni corte, di speranze che paiono già disilluse sul nascere più che "colpi di reni" che ci diano una mossa verso una nuova creazione, verso il Bene, verso la Luce, verso la Vita. Nel corso della storia, la Parola di Dio ci sta chiedendo di vedere la salvezza di Dio in corso d'opera. L'incarnazione della Parola, passa per uno spirito affranto di un padre, il quale si incamminerà abbandonando la regione dell'angoscia e dell'inquietudine per raggiungere la sua casa, dove la stessa parola di Gesù unita alla fede dell'uomo è già ricaduta, benefica, sul corpo di un figlio malato. Quanto tempo passa tra il primo «Ti amo!» e la realizzazione di sogno, il metter su casa, la nascita di un figlio? Ecco, la fede è in corso d'opera...

Data :15 Marzo 2021
Orizzonte incerto? Guardare in alto

Orizzonte incerto? Guardare in alto

...intanto là fuori, la gente continua i suoi pellegrinaggi verso quei luoghi indicati da una croce illuminata di verde. Sotto quell'insegna c'è l'ingresso di una farmacia. Segnale convenzionale. È aperta! Puoi entrare e trovare finalmente un rimedio, un farmaco. Ma piuttosto: come si può chiedere di alzare lo sguardo ad un crocefisso? E fu proprio Lui a chiederlo, Colui che sulla croce sarà innalzato. ...E quei crocefissi li si volevano tolti perché la nostra coscienza ci rimprovera di essere noi parte di quell'umanità sempre pronta a condannare e uccidere... per poi gridare di mezzo alla folla: io non c'entro!? Ma il Vangelo, accanto al giudizio del mondo, risuona sempre come buona notizia. Eccola...

Data :14 Marzo 2021
È cosa (molto) buona e giusta che Lui ci guardi

È cosa (molto) buona e giusta che Lui ci guardi

Alcuni consigli relativi alla preghiera, quello spazio in cui l'uomo si deve collocare quando si accorge di non essere ancora entrato nel regno di Dio, pur essendoci molto vicino. Cosa rende difficile l'accesso al regno di Dio? Cosa ci manca ancora? Siamo sempre lì sulla soglia del regno di Dio... a credere che servono tutte le nostre buone opere, tutta una serie di cose che ci fanno sentire apposto, in ordine, meritevoli e giusti. Così si sprecano le parole della preghiera: dicendo ciò che non siamo e avanzando pretese per ciò che eventualmente avessimo fatto...

Data :13 Marzo 2021
Ascoltare quella domanda sorgente

Ascoltare quella domanda sorgente

Come il popolo camminava verso la Terra promessa, così è proprio dell'essere umano uscire da sé e mettersi in cammino verso l'altro. Non c'è contemplazione che non porti a questo uscire da sé per riversare altrove ciò che scopriamo nascere all'interno di noi stessi, come una sorgente sotterranea, interiore.  È parte integrante della Vita domandarsi chi siamo, cosa siamo venuti qui a fare? Questo è l'ascolto grande e primo: ascoltare dentro di noi quelle domande che ci sono state versate in grembo, abbondanti. Perché nel nostro profondo, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze, non riusciamo a credere che l'uomo sia qui per distruggersi, per farsi del male. In fondo e ogni giorno, noi sentiamo che Dio ci ha messi qui per riconquistarci l'amore.

Data :12 Marzo 2021
Donare la parola (il divino logopedista)

Donare la parola (il divino logopedista)

Una generazione contro l'altra, questi e quelli, noi e gli altri.... Oggi più che mai siamo diventati esperti nel fare società unicamente per mezzo di opposizioni, contrasti, tensioni e conflitti. A tutti i livelli. Questa imperante logica divisiva, riduce alcuni al silenzio, al mutismo, confinandoli in un angolo come scarti. Un uomo che non può parlare, che non ha voce è già una questione seria. Chi o che cosa gli impedisce di parlare? Perché colui che è stato creato a immagine e somiglianza di Dio proprio per quella capacità di nominare, di parlare con coloro che gli stanno accanto e perfino con Colui che abita i cieli, non parla più o non riesce più a lodare Dio?

Data :11 Marzo 2021
Osservare e insegnare

Osservare e insegnare

A volte basta un piccolo racconto, una storia semplice, come quella che m'è tornata alla mente oggi. Un altro modo per dire quanto Gesù abbia aggiunto valore ai comandamenti, senza per nulla abolirli, ma restituendo piuttosto dignità a tutti coloro che li avevano infranti. Egli, nostro unico Maestro, corregge senza umiliare, insegna un perdono che restituisce dignità.

Data :10 Marzo 2021
Ricordami di un conto già azzerato

Ricordami di un conto già azzerato

«Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe»: la parabola che oggi Gesù racconta pare affondare le sue radici nelle parole del salmo 102. Basterebbe prendere seriamente in considerazione questo capito diciottesimo di Matteo per sapere cosa sia la chiesa e come ancora potrebbero comportarsi i suoi discepoli.  Almeno teniamolo come tesoro prezioso questo tema del perdono: abbiamo avuto in dono l'antidoto al veleno che uccide l'uomo. Gesù dice che nemmeno basta la legge del taglione. Occorre devitalizzarlo completamente quel dente dolente su cui le nostre lingue continuano a battere.

Data :9 Marzo 2021
Secondo noi o secondo Scritture?

Secondo noi o secondo Scritture?

Proprio mentre spiegava la Parola di Dio in mezzo ai suoi compaesani, accadde qualcosa di strano. Questi accamparono più o meno esplicitamente il diritto di essere trattati con favore solo per il fatto che erano suoi compaesani... Ma le cose non vanno sempre come noi vorremmo. Anzi dovremmo avere proprio questa sana preoccupazione di desiderare che le cose vadano secondo un Altro, che le cose vadano secondo le Scritture. Troppo poco ancora ci ricordiamo di ciò che "sta scritto". E troppo poco facciamo o non facciamo - perché a volte ci sono pure cose da non fare - perché le Scritture si compiano.

Data :8 Marzo 2021
Lo spazio e il tempo dell’incontro

Lo spazio e il tempo dell’incontro

Certo, scoperto che Gesù è il punto di incontro tra Dio e l'uomo, tra il Padre e i suoi figli, a noi che ci diciamo suoi discepoli, resta sempre l'arduo compito del discernimento, di fare chiarezza, di mettere ordine dentro di noi perché il nostro corpo, che sia una casa o un tempio, è sempre abitato da mille presenze e noi riusciamo a far convivere sotto lo stesso tetto l'amore per Dio e il disprezzo degli altri; la preghiera e la maldicenza. Ovviamente, sempre a secondo della nostra convenienza, di un nostro interesse.

Data :7 Marzo 2021

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