17 gennaio: un fratello, il monaco Antonio e ancora Pane

17 gennaio: un fratello, il monaco Antonio e ancora Pane

Alcuni miei scritti, a volte - come in questi giorni - hanno più il sapore di un racconto, pagine quasi biografiche, appunti pastorali di un prete di mezza età, non più giovane ma non ancora anziano. Qui il Vangelo segue o precede. Se il Vangelo è annuncio del regno di Dio in mezzo a noi, allora anche questi miei pensieri, già divenuti parole scritte, potrebbero provenire da lì o lì vorrei che mi portassero. Se ve li condivido non è per smanceria. Ho un grande desiderio: che possiamo leggere le nostre vicende giornaliere alla luce del Vangelo. Buona lettura, buona domenica!

Data :17 Gennaio 2021
Cose belle attorno al pane (tre piccole storie vere)

Cose belle attorno al pane (tre piccole storie vere)

Oggi scrivo a margine di cose accadute nel quotidiano. Il Vangelo, per chi lo conosce e ne sente anche solo il profumo, potrebbe fare da sfondo a questi fatti. Tre piccoli racconti. Cose tutte accadute proprio ieri. Il primo racconto è ambientato in una casa, il secondo in una "boulangerie" ad Antibes (FR), il terzo in un supermercato.

Data :16 Gennaio 2021
A più mani

A più mani

Entriamo nel mondo e senza saperlo ci troviamo - per la maggior parte dei casi - circondati benevolmente da altri. Le loro cure e il loro affetto. Di un piccolo individuo, ultimo arrivato, si dovrà presto cominciare a conoscere la personalità e il suo «io». Di mezzo poi c'è un'eta adulta che pare soltanto rivendicazione delle proprie autonomie e libertà (spesso false). L'autosufficienza è soltanto un miraggio, un'illusione. Per l'uomo in quanto tale e per l'essere umano con tutte le altre creature. Molti intendono l'autosufficienza con il fine, lo scopo raggiunto. Per poi tornare, alla fine, ad aver nuovamente bisogno degli altri senza nemmeno più essere così ben disposti. In nome di ciò che «io voglio», abbiamo disgregato il noi. Dove miseria e misericordia si incontrano, lì scatta la scintilla di un nuovo inizio.

Data :15 Gennaio 2021
Il male è nel mondo. Ma il Bene come si inventa?

Il male è nel mondo. Ma il Bene come si inventa?

La preghiera probabilmente ha come fine il mettere ordine in mezzo a tutti quei sentimenti e pensieri, spesso contrastanti, che sorgono nel nostro quotidiano. E che ci lasciano così spesso incapaci di agire. Certe buone azioni nascono da precisi intenti, propositi concreti che sono nati pensando a Dio. Che sia questo il nocciolo della preghiera? La sorgente inesauribile che inventa il Bene? Il male è nel mondo... ma il Bene chi lo inventa? Gesù tornava alla fonte del Bene come a riconoscere il volto di suo Padre sfigurato da tanti dubbi e da tante domande di quei figli che abitano sulla terra.

Data :14 Gennaio 2021
Non è altro che…?

Non è altro che…?

Aumenta la consapevolezza della fragilità... In tutto questo, di tanto in tanto Gesù si ritira. Non per isolarsi. Non per non farsi trovare. Al contrario. Proprio perché non trovandolo potessero cercarlo ancor di più. Pregava contro ogni tentazione di dire che l'uomo è solo quello che appare. Non è niente, diciamo. E poi finiamo per lamentare che nessuno ci guarda! Eppure... eppure... ci dobbiamo tornare su questo avverbio. È l'avverbio delle grandi scoperte. Contro ogni tentazione di ridurre a niente, di non dare peso, di non considerare, questo avverbio dona all'uomo e all'esistenza la sua giusta dimensione.

Data :13 Gennaio 2021
Posseduti o liberati?

Posseduti o liberati?

Non aveva ancora aperto bocca. Era soltanto entrato in sinagoga. Aveva superato una soglia. Da fuori a dentro. Quel giorno, nel luogo dedicato all'ascolto della Parola di Dio, è uno spirito impuro a far sentire la sua voce. Agli occhi dei presenti parve una profanazione del luogo di culto. Per Gesù di Nazareth la vera profanazione è dentro l'uomo quando qualcuno riesce ad impossessarsene. E l'uomo perde la sua libertà. Ma ora, nulla di più sconvolgente per chi è riuscito ad entrare in possesso dell'uomo, di trovare davanti a sé Colui che è venuto a liberare e salvare l'uomo. Ci possiede perfino l'idea che tra noi e Dio permane una distanza, lo spazio tra il puro e l'impuro, tra il cielo e la terra. E non ci schiodiamo da questa comoda distanza che talora serve a noi per esercitare false libertà o per dichiarare qualcosa non alla nostra portata.

Data :12 Gennaio 2021
La strada di Dio passa dalle parti dell’uomo

La strada di Dio passa dalle parti dell’uomo

Per dire che crediamo ci basta affermare che da qualche parte, in qualche modo Dio esiste? Come fosse un'affermazione astratta e assoluta. Che lo si ascolti o meno non cambierebbe molto l'esistenza. Lui c'è come io ci sono. Ma Dio - dice la lettera agli Ebrei - ha parlato a noi per mezzo del Figlio. L'arrivo di un figlio costringe ad un immenso ascolto, perfino prima che quello stesso figlio impari ad articolare una frase, un pensiero. Ma quando chiama per nome ti ha già preso il cuore.

Data :11 Gennaio 2021
Dimmi che sono tuo Figlio amato. Andrò nel mondo! (Le cose non dicono l’Amore)

Dimmi che sono tuo Figlio amato. Andrò nel mondo! (Le cose non dicono l’Amore)

Tu sai perché a Pasqua mangeremo un dolce a forma di colomba? Per non dimenticare che la terra è tornata ad essere abitabile. E da quando? Non sono frequenti le dichiarazioni dal Cielo. Direi quasi rare. Ci sono parole dette al cuore di un figlio che gli infondono quel coraggio necessario per guardare in faccia il suo cammino. E ora, vengano in aiuto tutte le scienze umane a parlarci di come stiamo crescendo i figli. Fateci sentire cosa stiamo dicendo loro.

Data :10 Gennaio 2021
Le arti manuali… e alcune cose da recuperare

Le arti manuali… e alcune cose da recuperare

Ho trovato alcune illustrazioni. Osservatele. Si commentano da sole. Non richiedono neppure troppa attenzione. Le comprendono tutti. Forse stanno lì come uno specchio. E qualcuno ci si può ritrovare. Forse molti. Osservate e poi continuiamo a riflettere...

Data :9 Gennaio 2021
In fondo… al cuore

In fondo… al cuore

La fatica a credere è paragonabile alla fatica del remare. Il cuore indurito non è il cuore che non prova sentimenti ed è incapace di amare. La compassione si colloca piuttosto nelle viscere e non nel cuore, nasce nello stesso luogo dove si avverte la fame o dove un grembo è quel posto necessario per la vita altrui. L'amore quando è all'opera non è già più nel cuore. L'amore è per definizione fuori di sé. Nella nostra durezza di cuore, avere fede coinciderebbe più volentieri con l'illusione di non avere prove di alcun tipo davanti a sé. Conoscere le Scritture e meditare la Parola di Dio è il cuore di una fede che pulsa.

Data :9 Gennaio 2021
La Parola e il Pane (intenti per il domani)

La Parola e il Pane (intenti per il domani)

Il Messia, la cui attesa era cresciuta in modo esponenziale quanto più l'oppressione si faceva sentire; il Messia che che era già in mezzo a loro, non opponeva forza a forza. Istruire, parlare al cuore delle persone, consolare era la sua missione. Apriva la strada per condurre alla Vita quel popolo che assomigliava sempre più ad un gregge senza pastore. Non sapevano più quale voce ascoltare. Chi seguire. Di chi fidarsi. Al tramonto, quando viene la sera, c'è sempre la domanda sul domani: Cosa mangeremo? Cosa berremo? Sapeva che la fame fa brutti scherzi. Può rendere avidi e poco inclini a condividere. Trattenere per sé fino al tramonto è stoltezza. Cosa ne fai? E allora, quale futuro? Cosa condivideremo domani se oggi ascoltiamo la lezione del Maestro? Il domani non si tratta di indovinarlo, quanto piuttosto di seminarlo e impastarlo oggi.

Data :8 Gennaio 2021

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