Il Custode dei giardini interiori
Lei cammina per trovare comunque una ragione di pace attorno ad una morte irragionevole. Poi corre per l'angoscia di non aver trovato il corpo. Comprende che senza corpo non si può credere.
Piange... e quelle lacrime dal suo corpo servono a quel giardiniere per trasformare un luogo arido in un giardino, un paradiso.
Il nome pronunciato da un'altra bocca mi colpisce alle orecchie, e poi va rapidamente nella mente e nel cuore a risvegliare ciò che dentro era veramente morto: la capacità di ascolto, di riconoscere, di dialogare, di vivere e far esistere.
Data :22 Luglio 2020