Pellegrinaggio in Terra Santa 2022
Gerusalemme, interno della basilica del Santo Sepolcro
da mercoledì 26 OTTOBRE a mercoledì 2 NOVEMBRE
Il mio primo viaggio in Terra Santa risale all’ottobre 2010. Prima – lo confesso – non ne provavo neppure il benché minimo desiderio. Complice certamente la paura di volare. Ma anche la paura del volo si vince e così da quel 2010 andare in Terra Santa è stata praticamente una meta (quasi) annuale. Non è un pellegrinaggio ma IL pellegrinaggio. E quei luoghi – in un certo senso – seducono mentre domande e riflessioni si fanno ancora più intense.
L’ultima partenza risale all’ottobre 2019. Per il resto conosciamo bene le ragioni per le quali non si è più andati. Ora i pellegrinaggi verso la Terra Santa sono ripresi, senza restrizioni in merito alla pandemia. E così, avvalendoci della professionalità e dell’esperienza di OVET viaggi… possiamo ripartire!
Per qualcuno sarà la prima volta. E sarà come una risposta ad una sorta di chiamata: sentire che questo potrebbe essere il tempo favorevole per andare in Terra Santa. A chi invece vorrà ritornarci per la seconda volta, gli sembrerà di fare più ordine tra i numerosissimi luoghi che percorreremo nell’arco degli otto giorni previsti. Per tutti sarà un ritorno alle sorgenti, un’intensa esperienza di vita comune sulle orme di Gesù, un ebreo marginale (per usare la felice espressione di John Meier) che ha segnato la storia e la vita personale di chi crede in Lui.
Nazareth, basilica dell’Annunciazione
Il Lago di Tiberiade (o mare di Galilea) dal monte delle Beatitudini
Le grotte di Qumran presso il Mar Morto
Gerusalemme, basilica del Santo Sepolcro
«Pellegrinaggio significa mettersi in relazione con la terra, con il cielo, con il prossimo e con Dio per scoprire che tale relazione è la vita: questo è il senso del pellegrinaggio. In conclusione credo che il pellegrinaggio sia una profezia di coralità. Parlo di coralità nel senso che siamo lo stesso canto, ma che in quel canto si riconosce la voce di ciascuno».
(Roberto Mancini, il viaggio come ritorno)
«Quando si viaggia, si sperimenta in maniera molto più concreta l’atto della Rinascita. Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e, nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri. E’ proprio quello che accade a un bambino appena nato dal ventre materno. Con ciò si è costretti a dare molta più importanza alle cose che ti circondano, perché da esse dipende la sopravvivenza. Si comincia ad essere più accessibili agli altri, perché gli altri ti possono aiutare nelle situazioni difficili. E si accoglie qualsiasi piccolo favore degli dei con grande gioia, come se si trattasse di un episodio da ricordare per il resto della vita.
Nello stesso tempo, poiché tutte le cose risultano nuove, se ne scorge solo la bellezza, e ci si sente più felici di essere vivi».
(Paolo Coelho)
«Siamo pellegrini e peregriniamo insieme. Dobbiamo imparare ad affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio».
(Papa Francesco)
“Acqua siamo noi
dall’antica sorgente veniamo,
fiumi siamo noi
se i ruscelli si mettono insieme,
mari siamo noi
se i torrenti si danno la mano,
vita nuova c’è
se Gesù è in mezzo a noi”…
Vorrei aggiungere un verso a questo canto “Terra Santa siamo noi, quando ci lasciamo santificare da Dio”.
Ho avuto la grazia di prender parte all’ultimo pellegrinaggio del 2019 e davvero è stato Il pellegrinaggio. Da allora molte cose sono accadute, posso dire di aver conosciuto persone che vi hanno preso parte ed ora non ci sono più o altre la cui esistenza è talmente cambiata che non potrebbero più rifarlo oggi e così spero che tanti possano sentire la chiamata, il vivo desiderio di prendervi parte, come quello che inspiegabilmente animò me nel 2019. Coraggio e non rimandate a domani ciò che potrebbe farvi bene oggi.
Io, se Dio vorrà, farò un altro viaggio, quello che proprio in quell’anno avrei voluto fare (ne avevo 3, messi in ordine di importanza o per ciò che rappresentavano) e questo era al secondo posto, ma sosterrò con la preghiera tutti quelli che vi prenderanno parte. È nella preghiera che ci possiamo sostenere ed amare a vicenda, anche quando i cammini e le strade sono diversi, perché unica è la meta, quella Gerusalemme celeste in cui tutti ci ritroveremo, perché “il Signore dopo aver avuto misericordia di noi, perdonato i nostri peccati, ci condurrà tutti insieme alla vita eterna”.
Il pellegrinaggio della vita.