Per dare sostegno all’uomo

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Data :4 Settembre 2021

Un fatto che a confronto di tanti altri raccontati nel Vangelo, potremmo considerare una piccolezza viene fatto diventare un caso abbastanza grave: Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». 

Quando crocifissero il Figlio dell’uomo era la parasceve, vigilia della festa di Pasqua per i giudei. Per non contraddire il precetto sabbatico, attestata la morte, si affrettarono a togliere quel corpo dalla croce insieme agli altri condannati di quel giorno. Un tempismo perfetto: giusto in tempo per non essere fuori dall’osservanza religiosa, ignorando tuttavia la gravità implicita di quelle morti di croce o, ancor più gravemente, considerando quelle morti giuste e doverose: per togliere di mezzo alcuni presunti pericolosi, per dare una lezione a coloro che passando guardavano. Non si curarono di aver infranto uno dei più grandi comandamenti (non ucciderai) ma si preoccuparono solo di onorare un precetto religioso che a questo punto diventa assolutamente minimo. 

Così, dalla croce, Gesù divenne signore anche del sabato. È signore del giorno in cui Dio si riposò da ogni fatica e sostò a contemplare quanto buona e bella fosse ogni creatura uscita dalla sua parola e dalle sue mani. Il Figlio dell’uomo, diventa signore del sabato sfamando la fame di giustizia che c’è nel cuore dell’uomo. Una giustizia che in Dio non saprà mai di vendetta ma piuttosto di misericordia, per tutti indistintamente, che si tratti di alcuni dei suoi discepoli o del grande re Davide. 

Dev’essere un pericolo tipicamente religioso quello di cadere nell’osservanza scrupolosa di precetti (che certo Gesù stesso chiede di non ignorare), ancor più quando questa meticolosità è applicata agli altri per coglierli in fallo, per fischiare un fuorigioco. I farisei, quel sabato, rimproverarono Gesù denunciando il comportamento illecito dei suoi discepoli che avrebbero infranto un precetto sabbatico. I farisei  passavano il loro tempo a cogliere in fallo senza neppure aiutare a correggersi, senza nemmeno far comprendere il valore di quei precetti, ma soltanto per dare forza a se stessi e trovarsi dalla parte dei giusti, soltanto perché altri avrebbero sbagliato. Il grano non cresce nel campo per togliere forza all’uomo ma, al contrario, per diventare alimento e sostegno.

Manda su di noi, Signore, il tuo Spirito santo:
apra le nostre menti all’intelligenza delle Scritture
e ci guidi a conoscere il volto di Gesù
nelle pagine del VAngelo.
Per Cristo, nostro Signore.
Amen.

Dal Vangelo secondo Luca (6,1-5)

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Sono le parole di Cristo e del Vangelo
da prendere alla lettera,
come spighe di grano quando si ha fame,
perché scopriamo che norme e precetti
non possono da soli contenerle.
Solo la petulanza della nostra volontà
può tenere prigioniera la missione del Cristo.
Una missione è libera
quando colui che la porta in sé
obbedisce a Colui che gliel’ha data.
Egli si mise semplicemente e chiaramente
sulla soglia del cuore di ciascun uomo
non da giudice, ma da amico,
riservando solennemente a Dio
di riconoscere in ciascuno
la buona o la cattiva volontà.


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Piccoli Pensieri (3)

Dania

Ri-scoprire che anche i passi si fanno preghiera con una processione, così come le parole, per sentire che la vita stessa può trasformarsi in una preghiera e rimettere al centro ciò che più conta. Maria Madre della Chiesa prega e veglia su di noi figli tuoi, Tu che con il Tuo “Eccomi” ed umile sì hai permesso a Dio di entrare nella storia e farci il dono più grande, frutto del Suo Amore. Insegnaci a far entrare ogni giorno la Luce nel nostro cuore per vivere di e nella pace, per dire il nostro sì a Lui e ad ogni Suo invito.

4 Settembre 2021
Pat

Da un po’ di tempo, spinta da chi mi è accanto, rifletto sulla mia pessima abitudine di criticare le cose “sbagliate” che vedo, molto spesso esprimendo a voce alta la mia reprimenda, che si tratti di chi in auto gira senza mettere la freccia o di un collega che si comporta male con qualcuno. Da qualche tempo cerco almeno di tacere, di non dare voce alle critiche ma mi rendo conto che comunque le penso, io, piena a mia volta di difetti. È una mancanza di amore, di tolleranza che ritrovo spesso nel mio agire. Aiutami Signore a farlo sempre di meno anche dentro di me, ad essere maggiormente tollerante nelle cose che dico e che faccio ma anche in quelle che penso

4 Settembre 2021
Arianna

Fissare regole non è poi così complesso. Farle rispettare inizia a diventare più complesso… Soprattutto se non si spiegano a dovere. Perché possano essere agite al meglio è bene che siano comprese a fondo. Ma per farlo è necessario saperle spiegare a tutti, e perché arrivino a tutti è necessario che siano semplici e “flessibili”, ovvero adattabili a tutte le capacità di comprensione. Ed è qui che sta il difficile, ed è questo che fa una GRAN differenza.

4 Settembre 2021

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