Sulle labbra la Parola vera

Lunedì dell’ottava di Pasqua (At 2,14.22-33 / Sal 15 / Mt 28,8-15)

O tu che dormi, sorgi dai morti [Christus resurrexit]
Cristo sarà la tua Luce [Alleluia, alleluia]
Celebrate il Signore perché è buono,
perché eterna è la sua misericordia.
Nell’angoscia ho gridato al Signore,
mi ha esaudito, mi ha salvato.
Il Signore è con me non ho timore,
il Signore è con me, è mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli fu la mia salvezza.
Io non morirò ma vivrò,
narrerò le sue opere.
Aprite le porte della giustizia,
voglio entrarvi e dar grazie al Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo.
Ti ringrazio perché mi hai esaudito,
sei stato la mia salvezza.
Questo è il giorno che il Signore ha fatto,
rallegriamoci ed esultiamo.
Benedetto chi viene nel nome del Signore,
vi benediciamo dalla casa del Signore.
Dio, il Signore, è nostra Luce
sei Tu il Mio Dio e ti rendo grazie.
Alleluia, alleluia.
Amen, amen.

Dal Vangelo secondo Matteo (28,8-15)

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Le grandi opere di Dio – quelle che la Scrittura racconta e canta – chiedono sempre il concorso dell’uomo, la sua collaborazione fattiva. La fede che viene dal Vangelo non è mai un passivo affidamento a Dio attendendo che tutto accada. L’uomo non è mai uno spettatore. Segni e miracoli chiedono collaborazione all’uomo. È così anche per la resurrezione di Gesù. Non basta che la tomba sia fatta trovare vuota con la pietra ribaltata. Donne e uomini sono coinvolti con occhi, gambe, bocca e orecchi. 

Le donne corsero a dare l’annuncio ai discepoli. Il fatto è indubbiamente sconvolgente. È spontaneo correre a dire ciò che non corrisponde ad attese… i sentimenti non sono chiarissimi: c’è timore e allo stesso tempo gioia grande. Corrono, sì… ma cosa diranno? E così il Risorto viene loro incontro. Le donne si gettano ai piedi nel tipico gesto di adorazione. 

Ma cos’è adorazione? Mettersi in ginocchio a pregare? Certamente. Ma la vera adorazione (bocca in latino si dice os-oris) è portare alla bocca una parola vera, un messaggio certo, credibile, attendibile. È così dunque che il Risorto suggerisce nuovamente le parole da dire: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Anzitutto un invito a non temere, e poi un compito, una missione chiara da svolgere. I discepoli, divenuti fratelli, sono invitati a tornare in Galilea, laddove tutto ebbe inizio. 

Adorare non è involvere in un rimpianto ma è ritornare sui passi percorsi insieme al Maestro perché il Vangelo possa proseguire la sua corsa. Più volte aveva annunciato la passione, la morte e la resurrezione ma ogni volta sembravano non comprendere. La fede sembra qui contemplare quello che noi chiamiamo il «senno di poi». Il risorto chiede di ripercorre tappe, ricordare parole, comprendere segni già avvenuti… i discepoli possono finalmente comprendere, possono avere sulle labbra la Parola vera: così disse e così fu fatto. L’annuncio della passione, morte e resurrezione è diventato carne, si è compiuto nel corpo di Gesù stesso. 

Ci serve di comprendere le Scritture, di contemplarle nel loro compiersi. Il risorto cerca ora testimoni che dicano con le loro labbra la parola vera. Accanto a tutto questo, il Vangelo non nasconde la possibilità di non dire la Verità, di dire false notizie… per effetto di corruzione. Se i discepoli di Cristo, i fratelli e le sorelle del Risorto non sapessero più dire nulla del loro incontro con la Parola, con il Vangelo, con il Signore… allora dovremmo pure noi chiederci: che cosa ci ha corrotti? 

Apri a noi la tua porta, Signore,
e da te, come dal giorno,
io sarò illuminato.
Alla luce canterò la tua gloria.
Al mattino mi risveglio
per lodare la tua divinità
e mi affretto
per impregnarmi della tua Parola.
Con il giorno la tua luce
brilli sui nostri pensieri,
e le tenebre dell’errore
siano cacciate dalle nostre anime.
Tu che rischiari ogni creatura,
rischiara anche i nostri cuori
perché ti diano lode
lungo tutto il fluire dei giorni.

(Giacomo di Sarug)


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Piccoli Pensieri (2)

Savina

Come si fa a tacere un fatto così straordinario!
Certo che, per chi era stato con Gesù, gli aveva voluto bene, l’aveva seguito, aveva beneficiato dei suoi segni, averlo visto morire così era la fine di tutto.
L’umano pensiero fatica ad andare oltre, nonostante tutte le parole di Gesù sulla sua fine e resurrezione.
Così non si può tacere su quello che è successo dopo la sua morte, è tornata la gioia, hai ritrovato il Maestro, l’amico, il Figlio di Dio.
Non importa se altri diranno una menzogna, quello che senti nel cuore ti da la forza di affrontare anche questo.
E tutto viene raccontato, scritto e tramandato.
Allora come oggi.
Adesso che la nostra chiesa parrocchiale è stata restaurata, ed è diventata molto bella, sulla parete dietro l’altare un gioco di luci ed ombre proietta il grande Crocifisso con Gesù Risorto. Ma le ombre sono sempre tre, tre crocefissi come sul Golgota…
Quando li vedo, mi viene un po’ di pelle d’oca, ma per fortuna la figura del Cristo è quella del Risorto, Croce sì a ricordare la Passione ma Gesù Risorto per dare coraggio alla nostra poca poca fede.
Per fortuna l’uomo può raccontare …

19 Aprile 2022
Dania

“Annunciare” per non tenere per sé la gioia di un Amore che si dà a tutti.
Per “venire alla Luce” con un nuovo programma di vita: “vivere per amare e amare per vivere”, e cercare di farlo a Suo modo perché è ciò che ci ha lasciato in consegna “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”. Che la Pasqua sia proprio questo, il + Amore di Dio, che ha dato e da tutto per noi? Allora forse ogni volta che davanti a quella parola astratta, che si fa concreta solo vivendola, ci sarà un +, sarà Pasqua. Non un solo giorno ma ogni giorno che con l’aiuto e la forza del Signore saremo e ci faremo + amore per gli altri perché “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

“Dio è amore, e chi vive nell’amore è unito a Dio, e Dio è presente il lui” (1Gv 4,16).

Buona Pasqua a tutti e grazie, perché ho voluto vivere la Quaresima in un ascolto silenzioso, cogliendo però tutta la ricchezza che proviene sempre dagli scritti di don Stefano e vostri.
Chiunque parla di Lui balbetta qualche parola, portando dal cuore alla bocca ciò che esce dal cuore, si fa dono generoso per gli altri.

19 Aprile 2022

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